Il progetto Space X per la fornitura del servizio Internet via satellite procede a passo spedito. Nella notte sono stati lanciati dalla base di Cape Canaveral, in Florida, altri 60 satelliti del programma ideato da Elon Musk. Gli Starlink appena lanciati sono i primi a montare un sistema “parasole” che servirà per non disturbare le osservazioni astronomiche. La flotta in orbita arriva così a contare complessivamente, grazie a questo ottavo lancio, 482 satelliti, a partire ai primi due prototipi lanciati nel 2018.
Il lancio, per il quale è stata utilizzata la stessa base che era servita per il take off qualche giorno fa del Crew Dragon diretto alla stazione spaziale internazionale, è stato effettuato con un vettore Falcon 9. Due minuti e mezzo dopo il lancio il primo stadio del Falcon 9 ha esaurito la sua spinta ed è tornato verso la terra, dove è atterrato in una piattaforma sull’Atlantico. Il secondo stadio del vettore ha proseguito invece per altri 15 minuti, fino a sganciare i satelliti.
Siamo ancora però alla prima fase del progetto, si considera che SpaceX prevede la messa in orbita di 12mila satelliti che consentiranno la copertura di Internet su tutto il pianeta, con una particolare attenzione alle aree più remote, dove è più difficile arrivare con altri tipi di connessione. Una volta che i satelliti lanciati ieri saranno operativi si sarà superata la soglia che secondo i piani Elon Musk consentirà una copertura “minima” delle connessione, che potrà diventare “moderata” soltanto dopo che saranno in orbita almeno 800 satelliti: sarà quella la soglia che consentirà, secondo i piani, di poter iniziare a fornire i primi servizi commerciali, probabilmente entro la fine dell’anno. Quella messa in campo da Space X è già oggi, in ogni caso, la più grande flotta satellitare esistente.