Apre il nuovo data center Interoute di Londra, che entra a far parte di una catena di data center distribuiti in tutta Europa e connessi con la rete in fibra ottica paneuropea di Interoute. Con l’occasione l’azienda, operatore e proprietario della più grande piattaforma di servizi cloud in Europa, ha annunciato che i clienti dei suoi data center e centri di co-location europei “non saranno più soggetti a una delle pratiche standard del settore, ovvero la patch tax. Interoute stima che le aziende nel Regno Unito spendono circa 90 milioni di euro ogni anno per le continue tasse di pubblicazione di patch”. “Da oggi – conclude il comunicato – i clienti che utilizzano uno degli 11 data centre Interoute o delle 31 sedi di colocation dovranno pagare un’unica tassa per tutte le patch di connessione, a prescindere dalla durata del contratto”, che sarà per i clienti meno onerosa di quella che sostengono oggi.
“La domanda di servizi di data centre non è mai stata così rilevante come adesso – afferma Renzo Ravaglia, european vice president service provider – Quasi tutte le aziende sono digitali, carrier e aziende hanno entrambi bisogno di ambienti sicuri e ben connessi per sviluppare al meglio le loro attività. Nel gestire i data centre di elevata qualità vi sono molte spese legittime, ma far pagare una tassa mensile per una porzione di cavo che nessuno tocca o sposta non rientra tra queste. Abbiamo colto l’occasione del lancio del data center Interoute di Londra come un’opportunità per rompere le regole sul prezzo delle patch, in modo da offrire sempre più valore ai nostri clienti”.
Ogni giorno, nel Regno Unito, ricostruiscono da Interoute, 36 milioni di adulti accedono ad Internet. “Questo – si legge nella nota – associato a normative severe e a una legislazione sulla sovranità dei dati, sta guidando la domanda di hosting locali gestiti. Con 11 data centre e 8 virtual data centre distribuiti a livello mondiale, Interoute aiuta le imprese ad essere vicine ai loro clienti finali, fornendo servizi sempre più veloci, fruibili in tutto il mondo”.