L’iniziativa mimit

Via a Invest in Italy, la piattaforma per attrarre capitali esteri



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Accompagnerà e supporterà gli investitori in tutti gli adempimenti, dalla fase di negoziazione all’execution. Il ministro Urso: “Una vetrina delle nostre potenzialità”. Ecco come funziona

Pubblicato il 24 apr 2024

Federica Meta

Giornalista



Adolfo Urso 2

Accompagnare e supportare gli investitori esteri in tutti gli adempimenti e le pratiche utili alla realizzazione di investimenti produttivi in Italia, dalla fase di negoziazione fino alla sua esecuzione, compresa l’eventuale domanda di incentivazione. È questo l’obiettivo di “Invest in Italy”, la piattaforma del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che va ad arricchire i servizi dello Sportello Unico Invest in Italy.

Dal 2022, primo anno di attività, lo Sportello Unico Invest in Italy ha assistito 378 lead qualificati generati da imprese estere. Di questi, 64 sono stati chiusi con successo. Ad aprile 2024, i principali lead in gestione sono 59.

Tra le principali attività portate avanti dallo Sportello la realizzazione del “Documento di offerta nazionale degli investimenti in Italia” che consiste in una mappatura delle aree industriali disponibili per futuri progetti.

La piattaforma Invest in Italy

Oggi, grazie al Dipartimento per le Politiche e per le Imprese del Mimit e al contributo di Regioni e Province Autonome, è stato completato un primo censimento che raccoglie circa 300 siti pubblici greenfield (nuova costruzione) e brownfield (riconversione di ex stabilimento) a cui seguirà la raccolta dei siti privati.

“L’Italia è tornata ad essere attrattiva per i capitali stranieri – commenta il ministro Urso – Siamo il Paese ideale dove venire a produrre perché puntiamo su innovazione, tecnologia, scienza e ricerca. A fronte della competizione a livello globale, dobbiamo essere sempre più appetibile agli investimenti esteri per promuovere i settori strategici nazionali, creare posti di lavoro e competere sui mercati internazionali. Per questo motivo il Governo italiano ha lavorato alla riorganizzazione e alla razionalizzazione degli incentivi e delle procedure a supporto di nuovi progetti sul territorio puntando al rilancio della politica industriale”.

“Lo sportello è una vetrina delle nostre potenzialità, un vestito tagliato su misura per le imprese estere con due corsie accelerate per investimenti superiori a 25 milioni di euro con procedure autorizzative facilitate e la possibilità di avocare a noi questi processi di autorizzazione – spiega Urso – In più, per investimenti superiori ad un miliardo di euro, si potrà richiedere la nomina di un commissario straordinario che presiede tutti i procedimenti amministrativi”.

“Questo strumento nasce da una logica di sistema, promuove la collaborazione tra i ministeri, la Conferenza delle Regioni e delle province autonome, Ice ed Invitalia, facilitando il processo decisionale degli investitori”, ha concluso Urso.

Come inoltrare le richieste

La procedura per avviare le richieste prevede una prima fase di ingaggio, attraverso l’identificazione e la qualificazione dall’investimento, a cui segue la presa in carico da parte di un team negoziale e del relativo tutor.

Questi si occupano di accompagnare l’investitore in tutti gli adempimenti funzionali, come mettere a disposizione una migliore comprensione del sistema Italia, attivare la ricerca dei siti di insediamento/espansione adatti, facilitare il dialogo con le Amministrazioni Centrali/Locali e indirizzare il dialogo con la filiera, i centri di ricerca, le università e le scuole tecniche superiori. I tecnici del Mimit supportano inoltre i soggetti interessati a individuare gli schemi di incentivazione più idonei a sostenere gli investimenti e a costruire relazioni con i centri per l’impiego regionali e le agenzie di collocamento locali per la ricerca di personale, seguendo tutto il processo di ottenimento dei visti, autorizzazioni e permessi di lavoro per il personale degli investitori stranieri non Ue.

Valentini: “Colmiamo una lacuna”

“Con ‘Invest in Italy’ riusciamo a colmare una lacuna di questo Paese perché queste strutture esistevano già ma non erano mai state veramente attivate” ha affermato Valentino Valentini, vice ministro delle Imprese e del Made in Italy.

“Un Paese come l’Italia, che esporta circa metà del suo Pil – ha sottolineato – non può non avere un portale che consenta, innanzitutto, di avere una visione globale di delle opportunità che offre. E poi deve avere una struttura dedicata con persone di grande esperienza, che possano accompagnare gli investitori.
Sembra una cosa facile da fare ma non è cosi: è stato possibile perché c’è una solidità all’interno del governo che significa affidabilità e c’è un’esperienza di rapporti e conoscenze che mettiamo in campo in maniera puntuale, competitiva e con trasparenza”.

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