TORRI

Inwit dà il via all’Ipo e punta a diventare leader nel mercato delle torri

L’Ad di Telecom Italia: “Con la quotazione libereremo una quota importante di risorse allocate in un asset e daremo ulteriore credibilità al nostro piano di sviluppo del broadband”

Pubblicato il 08 Giu 2015

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Inwit si candida a essere uno dei protagonisti del settore delle torri e del suo consolidamento, di cui si sono già iniziati a registrare alcuni segnali. A confermarlo è Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia, nel corso della presentazione della quotazione della società in cui l’operatore ha conferito i propri asset di trasmissione per la telefonia mobile. “Il settore delle torri – ha detto Patuano – molto probabilmente andrà verso un processo di concentrazione, che potrà liberare nuove sinergie”.

Inwit, ha proseguito Patuano, “è la prima società di torri nazionale, con un management indipendente, un board composto in maggioranza da consiglieri indipendenti e una governance in grado di assicurare una best practice nell’interesse che l’estrazione di valore venga espressa sia negli interessi della capogruppo sia in quello degli azionisti che prenderanno parte a questa quotazione”. “Abbiamo voluto costruire Inwit in modo tale che fosse leggera dal punto di vista della struttura finanziaria- ha proseguito – ossia che avesse poco debito: vogliamo infatti che diventi protagonista nel processo di consolidamento del settore che – ne siamo certi – avverrà in futuro”. “Valuteremo tutte le opzioni che saranno disponibili – ha risposto Patuano ha chi gli chiedeva se sul tavolo potesse esserci un’operazione di integrazione con Rai Way – Il fatto di mantenere l’azienda magra è stato voluto per renderla appetibile per chiunque”.

“Siamo ad oggi integralmente torri di telecomunicazioni e siamo convinti che il massimo delle sinergie le possiamo esprimere sulle torri telco – ha aggiunto – Se si presenteranno opportunità differenti le guarderemo ma il nostro obiettivo sono le torri di telecomunicazioni”. “Abbiamo avuto molti contatti di persone interessate – ha spiegato Patuano – Ci hanno contattato tutti gli operatori specializzati del settore, sia chi già opera in Italia sia chi ancora non ci opera. Tuttavia questi contatti non hanno ancora portato ad alcuna decisione. Possiamo scendere anche sotto al 50% – ha aggiunto – A patto di mantenere un ruolo nella governance e nel Cda”.

Quanto ai proventi della quotazione, “Utilizzeremo parte dei fondi provenienti dall’Ipo di Inwit per la riduzione del debito – ha spiegato l’Ad di Telecom Italia – ma diciamo che una parte di queste risorse verrà allocata nel piano per la banda larga, sia fissa che mobile”.

L’offerta pubblica di vendita per la quotazione a Piazza Affari di Inwit, che pate oggi, riguarda 218 milioni di azioni, il 36,3% del capitale, e può arrivare fino al 40% con l’esercizio della greenshoe. Il collocamento istituzionale si chiuderà il 17 giugno assieme all’offerta pubblica. L’intervallo di prezzo è fissato tra 3,25 e 3,9 euro per azione, per una valorizzazione complessiva tra gli 1,95 e i 2,34 miliardi.

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