TECH WAR

iPhone vietato ai funzionari statali: la “rivincita” della Cina su Huawei e TikTok

Parte la controffensiva dopo i ban che hanno colpito e continuano a colpire le big tech asiatiche. Pechino limita l’uso dei telefonini Apple e di marchi “stranieri”. Pessima notizia per la Mela che potrebbe veder fortemente ridimensionata la propria quota nel Paese e che nel secondo trimestre 2023 è stata superata da Oppo e Vivo

Pubblicato il 06 Set 2023

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Mai più iPhone (e altri dispositivi di marca straniera) per i funzionari governativi in Cina. È l’ultima stoccata del Paese in risposta alle strategie offensive degli Usa contro le big tech asiatiche, in primis il bando all’utilizzo di TikTok per i dipendenti comunali di New York e la lunga storia di sanzioni a Huawei che solo ora si riprende registrando nel primo semestre 2023 un fatturato in crescita per la prima volta dal 2020. La mossa potrebbe compromettere il successo di Apple in Cina dove domina il mercato degli smartphone di fascia alta grazie al quale genera quasi un quinto delle sue entrate.

Il ban degli iPhone in Cina

I funzionari governativi cinesi non potranno, con la nuova direttiva, usare l’iPhone e altri dispositivi di marca straniera per motivi di lavoro, impedendo anche di portarli in ufficio. La direttiva, scrive il Wall Street Journal, è l’ultimo passo della campagna di Pechino per ridurre la dipendenza dalla tecnologia straniera e per migliorare la sicurezza informatica interna oltre a limitare i flussi di informazioni sensibili al di fuori dei confini della Cina.

La mossa di Pechino potrebbe avere un effetto dissuasivo per i marchi stranieri in Cina, inclusa Apple. Apple domina il mercato degli smartphone di fascia alta nel Paese e considera la Cina uno dei suoi mercati principali: la Repubblica popolare rappresenta circa il 19% delle entrate complessive per l’azienda americana.

Strada in salita per Apple

Il divieto arriva prima di un evento Apple programmato per la prossima settimana che, secondo gli analisti, riguarderà il lancio di una nuova linea di iPhone e potrebbe suscitare preoccupazione tra le società straniere che operano in Cina.

La Cina è uno dei mercati più grandi di Apple ma le spedizioni di smartphone in Cina sono diminuite del 4% nel secondo trimestre del 2023 rispetto al primo semestre a causa della debolezza della domanda derivante dalle difficoltà economiche. In particolare l’azienda ha registrato un calo dell’aumento di vendite del 4% contro un aumento del 2% di Vivo e di Xiaomi e un “pareggio” di Oppo nello stesso periodo. Apple però non ha ancora concorrenti nel mercato di fascia alta, e ha dimostrato di essere più resistente durante le fasi sfavorevoli del mercato.

Lo scenario degli smartphone cinesi

La quota di Oppo è cresciuta leggermente (su base annua) poiché OnePlus ha mostrato una forte crescita sfruttando il supporto del canale online. Vivo e Xiaomi hanno registrato cali su base annua poiché l’economia debole ha frenato la spesa dei consumatori mentre la quota di Honor è diminuita in modo significativo (su base annua) in parte a causa della crescita di Huawei. Secondo Counterpoint Research è previsto un miglioramento nelle consegne di smartphone durante il secondo semestre rispetto al primo semestre, ma non sembra all’orizzonte un forte rimbalzo “poiché è probabile che persistano le sfide che hanno influenzato le prestazioni nel primo semestre”.

Obiettivo l’autosufficienza nella tecnologia

A maggio, la Cina ha esortato le grandi imprese statali a svolgere un ruolo chiave nel tentativo di raggiungere l’autosufficienza nella tecnologia, alzando la posta in gioco nel confronto con gli Stati Uniti.

Le tensioni sino-americane sono alte mentre Washington punta a bloccare l’accesso della Cina ad attrezzature vitali necessarie per mantenere competitiva l’industria dei chip, e Pechino limita le spedizioni di importanti aziende statunitensi tra cui il produttore di aerei Boeing e la società di chip Micron Technology.

Durante una visita in Cina la scorsa settimana, il segretario americano al Commercio Gina Raimondo ha affermato che le aziende statunitensi si sono lamentate del fatto che la Cina è diventata “ non investibile” , facendo riferimento a multe, raid e altre azioni che hanno reso rischioso fare affari nel secondo paese più grande del mondo.

Il blocco di TikTok e la ripresa di Huawei

L’ultima restrizione da parte della Cina rispecchia divieti simili adottati negli Stati Uniti contro il produttore cinese di smartphone Huawei e la piattaforma di video brevi TikTok, di proprietà della cinese ByteDance. In particolare New York ha vietato TikTok sui cellulari e sui computer dei dipendenti comunali. Lo ha deciso il sindaco della Grande mela Eric Adams in seguito ai supposti rischi per la cybersecurity posti dall’app.

Per quanto riguarda Huawei, solo nell’ultimo bilancio semestrale l’azienda mostra segni di ripresa dopo le pressioni attuate dai governi di Trump e Biden. Le vendite toccano quota 43,3 miliardi di dollari, in aumento del 3,1% anno su anno. Ed entro fine 2023 potrebbe anche arrivare il rientro sul mercato degli smartphone 5G grazie all’accordo con il chipmaker Smic.

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