La cattiva gestione del debutto in Borsa di Facebook, il 18 maggio 2012, potrebbe costare a Nasdaq Omx Group, società che controlla il listino tecnologico statunitense, una multa stimata in 10 milioni di dollari.
La Borsa tecnologica americana ha stanziato questa cifra in vista di una sanzione da parte della Sec (Securities and Exchange Commission, la Consob statunitense), con cui sta negoziando la chiusura dell’inchiesta. A riportarlo è il Wall Street Journal, citando fonti vicine alle trattative.
La multa sarebbe la più ingente mai imposta dalla Sec a una Borsa e la cifra è doppia rispetto a quanto sperato in passato dai vertici del Nasdaq. A febbraio scorso, infatti, fonti giornalistiche avevano riferito della possibilità di una multa di circa 5 milioni di dollari.
La somma si andrà ad aggiungere ai rimborsi ai clienti per 62 milioni di dollari in contanti che il listino dei titoli tecnologici si è già offerto di pagare. Il via libera al piano di maxi-risarcimento è arrivato dalla Securities and Exchange Commission il 25 marzo scorso.
Il giorno dell’Ipo di Facebook i sistemi informatici del Nasdaq sono finiti in loop mentre elaboravano la lista degli ordini prima dell’inizio delle contrattazioni. L’avvio dello scambio delle azioni di Fb è così rimasto bloccato per mezz’ora. Poi per altre tre ore il Nasdaq non è riuscito a spedire le conferme degli ordini ai broker, causando confusione e incertezza sulle transazioni. L’Exchange ha stimato in 500 milioni di dollari i danni complessivamente causati dalla società alle vittime delle paralisi di sistemi del Nasdaq in occasione del collocamento.