LA PARTNERSHIP

Isiamed porta in Egitto la “banca digitale” made in Italy

Gian Guido Folloni, alla guida della delegazione: “Promuoveremo progetti di innovazione che produrranno frutti reciproci per i due Paesi”

Pubblicato il 21 Feb 2017

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“Il programma operativo del Consiglio di cooperazione Italia-Egitto che presiedo assieme a El Fadaly prevede di portare sviluppo economico e sociale con il modello digitale italiano in Egitto”. Lo afferma Gian Guido Folloni, presidente di IsiameD digitale e alla guida della delegazione di IsiameD, l’Istituto per l’Asia ed il Mediterraneo, in visita al Cairo e nel Sinai.

“Abbiamo progetti concreti – prosegue – il primo l’abbiamo presentato ieri al nuovo ministro dell’Università Khaled Abdel Ghaffar e in agenda abbiamo fra l’altro anche un incontro con il ministro dell’Energia elettrica Mohamed Shaker, il governatore del Sinai meridionale generale Khaled Fouda, il presidente della federazione delle banche egiziane Ezz Al-Arab“.

Folloni, ex-ministro per i rapporti con il Parlamento a fine anni Novanta, ha aggiunto che si tratta di “progetti di innovazione che hanno una valenza in Italia ma anche in una società come quella egiziana e, su questa base, noi siamo convinti che la cooperazione produrrà frutti reciproci, sia per l’Italia che per l’Egitto”. Il riferimento è in particolare a due progetti che vengono proposti agli egiziani dalla” management company” IsiameD: un modello di Banca digitale e la fondazione al Cairo della prima “università italiana”.

“La Banca digitale è il modello italiano di IsiameD Digitale a ‘zero confini’ che rende la banca più ‘business’ – sottolinea l’amministratore delegato di IsiameD, Vincenzo Sassi – Ovviamente rispettando tutte le norme, come l’adeguata verifica anti-riciciclaggio, che mettono in condizione, anche con firma remota, di sottoscrivere una qualsiasi contrattazione con la banca”.

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