IL REPORT

Istat: cresce l’uso di Internet in Italia. Ma la strada è ancora lunga

I dati della nona edizione di “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”. Cresce la percentuale di cittadini e imprese connessi: poco meno di sette famiglie usano connessioni in banda larga. Più di 9 aziende su 10 utilizzano il Web

Pubblicato il 14 Apr 2017

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L’Italia compie passi avanti costanti sull’utilizzo del Web. Tanto che tra le imprese quelle connesse a Internet sono ormai il 92,4%, in media con il resto dell’Ue, mentre l’online si fa largo anche tra i più piccoli. Sono infatti i bambini di sei anni a emergere come utilizzatori costanti di Internet, mentre poco meno di sette famiglie su dieci si connettono tramite la banda larga. Sono i dati sull’Italia digitale pubblicati dal’Istat nella nona edizione di “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo“.

Nel 2016, rileva l’Istituto di Statistica, il 92,4% delle imprese italiane con almeno 10 addetti si connette a Internet tramite la banda larga, valore in ogni caso ancora distante da quello dei paesi europei di testa, come Slovenia e Danimarca (99 e 98%). A livello regionale le imprese attive nelle Marche e in Calabria sono in maggiore ritardo rispetto alla media, quelle del Nord-est in vantaggio.

Nel 2016 il 63,2% della popolazione italiana di 6 anni e più utilizza il web e il 44,6% si connette quotidianamente. La totalità delle regioni del Centro-Nord, prosegue l’Istat, ha livelli di uso del web superiori al valore nazionale, nel Mezzogiorno la quota scende invece al 55,8%.

L’Italia occupa la terzultima posizione nella graduatoria europea degli utenti (76% la media Ue nel 2015), solo Bulgaria e Romania registrano una quota più contenuta. L’Istituto inoltre registra che poco meno di sette famiglie su dieci nel 2016 si connettono tramite la banda larga; il Mezzogiorno, e in particolare la Calabria (58,8%), si trovano in posizione svantaggiata. Nel confronto europeo, la quota di famiglie italiane è inferiore alla media (80% nel 2015), mentre i valori più elevati si registrano nel nord Europa.

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