Imprese italiane troppo poco innovative. La fotografia è scattata da Istat che nell’Annuario 2017 – i dati sono relativi al quinquennio precedente – evidenzia come ci sia troppa diffidenza nei confronti del web, sia nel commercio elettrico sia nei social media.
I dati indicano che nel triennio 2012-2014 si è ridotto il numero delle imprese con oltre dieci addetti che hanno svolto attività innovative, finalizzate all’introduzione di nuovi prodotti, processi e modalità organizzative.
Si è rilevata addirittura una riduzione del 7,3% rispetto al triennio 2010-2012. Il fenomeno riguarda soprattutto le piccole imprese e quelle di media dimensione. Si calcola che nel 2014 le imprese con almeno dieci addetti hanno investito in innovazione complessivamente 23,2 miliardi di euro, ossia il 4,3% in meno rispetto al 2012.
Sempre nel 2016 le imprese con oltre dieci addetti con una pagina o un sito web erano il 71,3%. Sebbene quasi una su tre pubblicasse sul sito il catalogo dei prodotti, soltanto il 13,8% permette di fare ordinazioni e prenotazioni online e il 7,6% permette di tracciare online lo stato dell’ordine. Più in generale, il commercio elettronico era nel 2015 una realtà per il 45,5% delle imprese con almeno 10 addetti. “Prudente”, infine anche la presenza sui social: il 39,2% delle imprese ne utilizza almeno uno, mentre il 15,6% ne ha utilizzati almeno due. Facebook è il preferito per veicolare il profilo aziendale, mentre per pubblicizzare i contenuti si preferiscono YouTube, Flickr e Slideshare. Meno gettonati blog e microblog aziendali.