PREZZI AL CONSUMO

Istat, nel paniere anche i giornali online e i notebook “ibridi”

Sempre più i prodotti hi-tech fra quelli utilizzati per calcolare gli indici dei prezzi al consumo. “Teniamo conto delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie”

Pubblicato il 04 Feb 2014

Per il 2014 ci saranno anche i quotidiani online e i notebook ibridi, quelli cioè che si possono usare anche come tablet, ad arricchire il paniere che l’Istat utilizza per calcolare gli indici dei prezzi al consumo, insieme alle sigarette elettroniche, ai sacchetti ecologici, al formaggio spalmabile e al caffè in cialde. “L’aggiornamento – spiegano dall’Istat – tiene conto delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie e arricchisce, in alcuni casi, la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati”.

Il paniere 2014 si compone di 1.447 prodotti, contro i 1.429 del 2013, aggregati in 614 posizioni rappresentative. Per il calcolo dell’indice dei prezzi al consumo il paniere sarà armonizzato fino a comprendere 1.463 prodotti, (1.451 nel 2013), aggregati in 619 posizioni rappresentative (608 nel 2013).

Intanto, alla stima dell’inflazione per un sottoinsieme di prodotti, con riferimento alle tariffe locali e ad alcuni servizi – contribuiranno altri 11 comuni capoluogo di provincia. “Nei comuni capoluogo – spiegano dall’Istat – sono più di 41mila le unità di rilevazione presso le quali vengono monitorati i prezzi, e quasi 8.000 le abitazioni soggette alla rilevazione dei canoni di affitto. Nel complesso, le quotazioni di prezzo rilevate ogni mese ammontano a 595.600, di cui circa 500.600 raccolte sul territorio e 95.000 rilevate centralmente dall’Istat (circa 13.000 quotazioni in più rispetto a quelle rilevate nel 2013 grazie all’adozione di tecniche di web scraping per la raccolta dati su Internet)”.

“L’indice Nic vede in aumento, rispetto al 2013, il peso sui consumi delle divisioni di spesa prodotti alimentari e bevande analcoliche, altri beni e servizi, servizi sanitari e spese per la salute, servizi ricettivi e di ristorazione, e, in misura contenuta, di ricreazione, spettacoli e cultura e Istruzione. Per contro – continuano dall’istituto nazionale di statistica – i cali di peso più rilevanti in termini assoluti riguardano le divisioni trasporti, abbigliamento e calzature e comunicazioni. In relazione alle innovazioni nella metodologia di rilevazione si segnalano sia l’utilizzo sistematico di nuove tecniche di raccolta dati su internet (web scraping) sia l’estensione, per l’Ipca, della rilevazione dei prezzi in offerta a casi in precedenza esclusi quali le offerte ‘prendi 2 paghi 1’ e quelle legate al possesso delle ‘carte fedeltà’”.

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