IL REPORT

Istat: online il 64,5% delle imprese, ma servizi al palo

Solo nel 10,6% dei casi si può ordinare o prenotare prodotti via Internet. Banda larga per oltre il 93% delle aziende. Cresce il numero di quelle che dialogano con la PA grazie a strumenti digitali (53%)

Pubblicato il 18 Dic 2012

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Nel 2012 il 95,7% delle imprese con almeno 10 addetti dispone di una connessione a Internet e il 37,5% si avvale del commercio elettronico. Lo rileva l’Istat che ha censito lo stato di diffusione dell’Ict nelle imprese italiane. Il 93,6% delle aziende è connesso a Internet in banda larga fissa o mobile, ma solo il 26% circa delle imprese connesse a Internet dichiara di disporre di velocità nominali pari o superiori a 10 Mbps. Il 64,5% delle imprese dispone di un sito web, ma solo il 10,6% offre sul sito servizi per ricevere ordinazioni o prenotazioni online.

Nel corso del 2011 – secondo l’Istat – l’83,5% delle imprese ha fatto uso di almeno un servizio offerto online dalla Pubblica amministrazione e l’88,5% delle imprese ricorre in tutto o in parte a intermediari nei rapporti con la PA. “L’interazione tra i propri sistemi informativi e quelli di soggetti esterni (altre imprese, banche, PA) – precisa l’Istat – è automatizzata per circa il 60% delle imprese. Il commercio elettronico viene effettuato dal 37,5% delle imprese; il 6,2% vende online i propri prodotti o servizi realizzando un fatturato pari al 6,4% di quello totale.

Nel 54% dei casi le informazioni su acquisti o vendite vengono condivise all’interno dell’impresa tra le diverse aree con applicazioni informatiche. Un’impresa su sette si avvale di competenze specialistiche informatiche interne mentre una su quattro le reperisce all’esterno. Le differenze tecnologiche tra grandi e piccole imprese sono molto accentuate; supera i 30 punti percentuali la differenza in attività quali l’adozione di competenze specialistiche Ict (interne o esterne), la connessione mobile a Internet in banda larga, l’invio online di moduli compilati alla PA, lo scambio di informazioni in formati standard, l’utilizzo di software adeguati alla condivisione di informazioni all’interno dell’impresa (Erp) e il commercio elettronico.

L’istituto di statistica rileva che nel corso degli ultimi anni le imprese italiane hanno progressivamente incrementato l’adozione di tecnologie di base migliorando le tipologie di connessione a Internet (le imprese connesse in banda larga fissa passano dall’83% del 2009 al 91,5% del 2012) e con esse anche le relazioni on-line con altri soggetti esterni quali la PA: passano dal 46% al 53% le imprese che direttamente inviano moduli compilati via web. Più lenta è invece la diffusione di automazione negli scambi di informazioni con imprese fornitrici o clienti (dal 21% del 2009 al 23% del 2012), l’adozione di software specifici per l’utilizzo di informazioni sulla clientela con altre aree funzionali per finalita’ di analisi e marketing (dal 13% del 2009 al 17% del 2012).

L’opportunità di vendere online è stata colta da alcuni specifici settori quali l’editoria (dal 22,6% del 2009 al 53,6% del 2012 le imprese che vendono servizi online) e i servizi di alloggio (dal 39% al 46,7%).

Sul versante consumer, nel suo annuario, l’Istat rileva che gli italiani sono sempre più tecnologici e frequentano sempre più spesso internet. Il numero di chi usa il personal computer cresce infatti di anno in anno: secondo i dati dell’Annuario Istat, nel 2012 sono il 52,3% della popolazione di tre anni e oltre (52,2 % nel 2011). L’uso del pc tocca il livello massimo tra i 15 e i 19 anni, quasi nove ragazzi su dieci, ma gli utilizzatori aumentano anche fra i 65-74enni, il 17,2% contro il 14,9% di un anno prima. Parallelamente l’uso di internet continua a mostrare un andamento crescente, sottolinea l’Istat, e coinvolge il 52,5% della popolazione di 6 anni e più; erano 51,5% nel 2011. A livello territoriale resta uno squilibrio sia sull’uso del pc, con il Nord a 57%, il Centro a 55% e il Sud a 44,9%, che sull’uso di internet, con il Nord al 57,3%, il Centro al 55%, il Sud al 44,6 per cento.

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