L’IT italiano è quasi fuori dal tunnel. A dirlo l’Assintel Report 2015 secondo cui il mercato, quest’anno, riparte con un +1,7%, rimettendo in moto l’ecosistema digitale.
“Ora siamo di fronte ad un vero e proprio bivio: sta a noi imprese dell’Information Technology, di cui Assintel rappresenta la voce, scegliere la via della trasformazione – dice a questo proposito Giorgio Rapari, presidente di Assintel – Dobbiamo cogliere a pieno il ruolo implicito che la nostra Industry deve avere a livello identitario: farsi promotrice di un cambiamento culturale, soprattutto nelle aree ancorate ai vecchi schemi, per contribuire al rilancio di tutto il nostro Sistema. Questa è un vera e propria mission, da accogliere nelle viscere e perseguire con coraggio”.
Il tema ormai maturo del 2015 è la customer experience, che diventa il punto di riferimento per ogni politica di investimento sull’innovazione. A riprova di ciò, per oltre il 45% dei 500 Direttori IT e cio della Domanda intervistati per l’Assintel Report essa è il driver principale per i nuovi progetti attivati quest’anno. I budget IT delle aziende della Domanda sono aumentati per il 31% di loro e aumenteranno per il 36% nel 2016. Parallelamente, nel 2016 scenderanno al 22% le imprese che dichiarano di dover diminuire il budget in Information Technology. Cresce però solo il budget legato ai nuovi progetti di Innovazione: questo è un segnale importante per gli Operatori IT, che ci dice quanto sia strategico concentrarsi sul nuovo piuttosto che cercare rendite di posizione.
E nella classifica del “nuovo” per il 2016 spicca fra le priorità di investimento la Business Intelligence, con tutto quanto è utile per monitorare la Customer Experience, dal Crm al Digital Marketing agli Analytics ai Big Data, e il Cloud Computing, ormai adottato dal 64% delle imprese top e in crescita del +20%.
A livello di settori verticali, sono in crescita i big spender, che sono tendenzialmente medio grandi imprese e che da sole coprono i 2/3 del valore del mercato. In particolare le Banche (+3,7), le Assicurazioni (+3,4%), le Utility (4,3%), le TLC (+3,5%). Riprende finalmente anche la crescita dell’Industria (+2%), mentre restano stagnanti le aziende del Commercio & Servizi, tendenzialmente micro e piccole (-0,7%), seppur con alcuni segmenti positivi come quello del Retail. Il “Consumer” conferma la discesa già vista lo scorso anno con un -1,1%. Inutile nascondere le vere note dolenti, che arrivano soprattutto dall’ambito pubblico: Sanità -2,6%, PA -2,5%, Enti locali -2%.
Parlando di euro, il mercato IT nel 2015 vale 24.701 milioni di Euro, trainato dalla robusta crescita del Software (+2,7%). Recuperano dallo scorso anno ma restano negativi i Servizi IT (-1%), minati dal calo delle tariffe professionali, e l’Hardware (–0,8%), compresso fra una crescita dei device mobili accompagnata da un’erosione dei prezzi da un lato, e dalla costante discesa di pc e infrastrutture che fa da contrappunto alla crescita del Cloud in tutti i suoi ambiti.
“Ciclicamente le tecnologie IT ci fanno un grande regalo – sottolinea Alfredo Gatti, Managing Partner di Nextvalue, che ha realizzato la ricerca per conto di Assintel – Big Data, Analytics, Cloud Computing e IoT aprono numerose e importanti prospettive per le società di Software e Servizi italiane. Di fronte alle nuove sfide, non dovremmo fare ciò che sembra aver sempre funzionato. Servizio, Contenuto e Trust sono i nuovi paradigmi e la Velocità diventa il fattore decisivo nella nuova economia dei risultati”.Il Governo in questo frangente critico ci deve però dare una mano: serve finanza vera, servono capitali di rischio garantiti dallo Stato che immettano liquidità utile a fare impresa e a crescere innovando”.