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Italia-Cina: la cooperazione riparte dall’intelligenza artificiale



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In occasione dell’incontro con il Presidente Xi Jinping la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni accende i riflettori sulla tecnologia: “Pronti ad esplorare possibilità di collaborazione strategica in aree emergenti”. Focus anche sulle auto elettriche

Pubblicato il 29 lug 2024

Federica Meta

Giornalista



Giorgia Meloni 3

Riparte dall’intelligenza artificiale la cooperazione Italia-Cina. In occasione dell’incontro bilaterale tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il presidente cinese  Xi Jinping i riflettori si sono accesi anche sulla collaborazione in tecnologie strategiche – AI e auto elettriche in primis – per accelerare la transizione digitale e per definire una governance globale.

Meloni: “Pronti a rafforzare la cooperazione”

“La Cina è disposta a collaborare con l’Italia per promuovere l’ottimizzazione e il miglioramento della cooperazione tradizionale negli investimenti economici e commerciali, nella produzione industriale, nell’innovazione tecnologica e nei mercati di terzi, nonché per esplorare la cooperazione in aree emergenti come i veicoli elettrici e l’intelligenza artificiale – ha sottolineato Meloni, assicurando – secondo il network statale Cctv – che Pechino “accoglie con favore le aziende italiane che investono in Cina ed è disposta a importare più prodotti italiani di alta qualità”.

Xi: “Collaborazione vantaggiosa per tutti”

Il presidente cinese Xi ha sottolineato che nell’era della globalizzazione economica, solo aderendo “alla cooperazione aperta nelle catene industriali e di fornitura globali è possibile ottenere uno sviluppo vantaggioso per tutti”. La Cina, pertanto, “aderisce alla via dello sviluppo pacifico, non persegue mai l’egemonia ed è disposta a condividere opportunità di sviluppo con altri Paesi”. A tal proposito, spera anche che l’Italia “comprenda e sostenga” tale filosofia e svolga “un ruolo costruttivo nella promozione del dialogo e della cooperazione Cina-Ue e nello sviluppo positivo e stabile delle relazioni Cina-Ue”. I due Paesi, inoltre, “si trovano alle due estremità dell’antica Via della Seta. Gli scambi amichevoli di lunga data hanno dato un contributo importante anche all’apprendimento reciproco tra le civiltà orientali e occidentali e allo sviluppo e al progresso delle civiltà e della società umana. Si sono basati sulla cooperazione pacifica, sull’apertura, sull’inclusione e sull’apprendimento reciproco, con vantaggi reciproci e vantaggiosi per tutti”. Con le trasformazioni del mondo – mai viste in un secolo – che si svolgono a un ritmo più veloce, “gli scambi e la solidarietà aiuteranno i Paesi a progredire insieme, mentre l’isolamento e la divisione porteranno a una regressione”. La Cina e l’Italia dovrebbero sostenere e portare avanti lo spirito della Via della Seta, “vedere e sviluppare le relazioni bilaterali da una prospettiva storica, strategica e di lungo termine”. Xi, sempre nel resoconto della Cctv, “ha sottolineato che lo sviluppo sano e stabile delle relazioni Cina-Italia serve gli interessi comuni di entrambi i Paesi. La volontà della Cina di valorizzare e sviluppare le relazioni bilaterali non è cambiata, la natura della cooperazione vantaggiosa per tutti non è cambiata e l’amicizia tra i due popoli non è cambiata”. I vantaggi industriali dei due Paesi “sono complementari e fungono da opportunità reciproche: le due parti dovrebbero aderire alla reciproca apertura e cooperazione”.

La strategia italiana sull’AI

L’incontro Meloni-Xi arriva a una settimana di distanza dalla pubblicazione della strategia italiana per l’AI che si pone l’obiettivo di supportare il Governo nella definizione di una normativa nazionale sulla tecnologia.

Il documento rappresenta un passo importante nella strategia italiana di voler giocare un ruolo di primo piano nella transizione tecnologica e in particolare nel campo dell’intelligenza artificiale, contando anche sull’opportunità della Presidenza del G7. “Il documento – si legge in una nota – riflette l’impegno del Governo nel creare un ambiente in cui l’IA possa svilupparsi in modo sicuro, etico e inclusivo, massimizzando i benefici e minimizzando i potenziali effetti avversi”.

Partendo dall’analisi del contesto globale e del posizionamento italiano, la strategia messa a punto dal gruppo di esperti – un documento di circa 40 pagine – definisce le azioni strategiche, raggruppate in quattro macroaree: ricerca, pubblica amministrazione, imprese e formazione, proponendo un sistema di monitoraggio per la loro messa a terra e un’analisi del contesto regolativo.

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