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Italia digitale, “convergere verso una visione unica”

Attuazione dei regolamenti e risoluzione dell’annoso conflitto Stato-Regioni fra le priorità evidenziate dagli esperti di Ict

Pubblicato il 08 Lug 2015

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Il Paese ha una grande responsabilità. L’attenzione da parte delle istituzioni nei confronti del digitale è aumentata significativamente. Non basta ma è un fatto importante. Quel che conta ora dare una visione al Paese per abbattere le paure, è la migliore arma contro la resistenza. E ciascuno deve fare la sua parte”. Cesare Avenia, presidente di Ericsson Italia lancia un chiaro messaggio alle istituzioni affinché si possa dare una scossa importante in nome dell’innovazione. Qualcosa si muove e che ci sia fermento lo dimostra la grossa quantità di startup nascenti.

“Quando è stato lanciato il programma per le startup siamo stati presi per velleitari – sottolinea Domenico Arcuri, Ad di Invitalia -. Solo negli ultimi tre mesi sono nate altre 80 startup e siamo ora a un totale di oltre 500. Il governo ci sostiene molto e da pochi giorni abbiamo lanciato il fondo Invitalia Venture che ha una dotazione di 50 milioni da smistare sotto forma di equity nelle startup”. Ma c’è ancora molto da fare sul fronte della sburocratizzazione: “Il sistema del lavoro per 20 anni non ha funzionato a causa della legislazione concorrente fra Stato e regioni – evidenzia la senatrice del Pd Annamaria Parente. La riforma del lavoro deve partire da un grande patto politico-istituzionale Stato-Regioni affinché si crei un luogo di incontro fra domanda e offerta di lavoro.

Ma per farlo bisogna cambiare approccio e soprattutto avere cura delle nostre competenze. Occorre inoltre una politica industriale intersettoriale”. Da parte sua il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri accende i riflettori sulla questione dell’attuazione dei provvedimenti: “Molte le misure che restano inattuate. E poi il recepimento delle direttive europee spesso è lento. Per non parlare dei regolamenti dal basso che vengono contestati da Regioni e Comuni che si ritengono spesso ‘espropriati’. Ad ogni modo grandi passi in avanti sono stati fatti sul fronte ultrabroadband anche essendo all’opposizione non abbiamo negato l’appoggio al processo di riforma perché semplificare il sistema è un assoluta necessità”.

Se da un lato serve l’accordo Stato-Regioni, dall’altro è necessario anche quello fra le autorità. “Da anni lavoriamo coi colleghi dell’Agcom per far sì che le due regolazioni convergano e recepiscano i cambiamenti in atto – dice Alberto Biancardi, commissario Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico -. È evidente che Tlc ed energia stiano convergendo. Ne discutiamo settimanalmente. Serve un percorso duplice: da un lato fare in modo che la regolazione accompagni le tecnologie e dall’altro garantire che le decisioni prese siano mediate dal concetto di equità e fiscalità”.

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