In Italia Google, Facebook, Amazon e Apple hanno versato nel 2015 appena 15 milioni di euro in imposte. I meccanismi di contabilizzazione delle multinazionali sono già finite nel mirino dell’Agenza delle entrate, con Apple che a fine 2015 ha sborsato all’Erario un assegno da 315 milioni e Google che per ora resiste alle accuse della Procura.
Ma leggere i bilanci di questi grandi Gruppi, in particolare la voce relativa alle imposte, rende l’idea della stranezza del loro rapporto con il Fisco tricolore. I 15 milioni versati dai 4 big, spiega Repubblica, corrispondono a 1/3 di quanto versato da Amplifon. Gli apparecchi acustici avranno un loro appeal e un mercato consolidato, ma lo scarto fiscale dai business degli Iphone, della pubblicità di Google e di Facebook e del business italiano di Amazon sembra un po’ eccessivo.
Big G, ad esempio, ha raccolto 1,25 miliardi di pubblicità lo scorso anno, mentre il social network di Mark Zuckerberg è arrivato a quota 350 milioni. Eppure, in due hanno pagato nel 2015 circa 2,4 milioni di tasse, di cui circa 200mila a carico di Facebook. Nella sua relazione di gestione depositata in Camera di Commercio, sottolinea Repubblica, Amazon ammette candidamente che i soldi pagati dai clienti italiano vadano alla casa madre in Lussemburgo. Tutto alla luce del sole, dunque, ma l’indagine per omessa dichiarazione dei redditi aperta a marzo scorso nei confronti del colosso di Jeff Bezos e le ultime mosse della magistratura italiania testimoniano la volontà di dare una nuova stretta ai meccanismi fiscali delle multinazionali. O almeno di vederci più chiaro.