Quasi 900 milioni di euro, 885 per essere precisi. A tanto ammonta il valore delle mancate vendite di smartphone a causa della contraffazione in Italia, con un mancato guadagno per l’industria legale pari al 15,4%. A dirlo il nuovo report dell’Euipo, l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, in collaborazione con l’Itu. Il nostro Paese dunque quello dove, a livello europeo, il mercato del falso la fa padrone. A seguire il Regno Unito (660 milioni di euro), la Germania (564 milioni di euro), la Spagna (386 milioni ) e la Francia (380 milioni). Il Paese meno colpito è la Danimarca.
Nei cinque più grandi Stati membri si registra una perdita di 2,9 miliardi a causa della contraffazione, pari al 70 % circa del totale delle mancate vendite nell’Ue. Complessivamente in Europa il mercato degli smartphone ha venduto 14 milioni di smartphone in meno rispetto a quelli che sarebbero stati venduti in assenza di contraffazione. Tale cifra si traduce in circa 4,2 miliardi di persi a causa della presenza di smartphone contraffatti nel mercato dell’Ue, pari all’8,3 % delle vendite del settore.
A livello mondiale, lo studio stima che l’effetto della contraffazione sulle vendite di smartphone sia pari a 184 milioni di unità, per un valore di 45,3 miliardi ossia il 12,9 % delle vendite totali.
Il calo delle vendite in Cina è pari al 36% delle mancate vendite mondiali. Nell’America settentrionale e in America Latina le mancate vendite in termini assoluti sono abbastanza simili, anche se in termini relativi il calo delle vendite in America Latina è quasi tre volte superiore. In Africa la perdita in termini di vendite è stata pari al 21,3 %.
Ma oltre all’impatto economico si registrano altri effetti in ambiti quali salute e sicurezza, danni ambientali, qualità di rete, sicurezza informatica e riservatezza:
– calo della qualità dei servizi di telecomunicazione mobile, con conseguenti ripercussioni sul servizio di cui usufruiscono consumatori e imprese;
– pericolo per la sicurezza dei consumatori a causa dell’utilizzo di componenti o materiali difettosi o inadeguati;
– minacce correlate alla sicurezza informatica;
– pregiudizio alla riservatezza del consumatore compromissione della sicurezza delle transazioni elettroniche;
– danneggiamento dei consumatori finanziariamente più vulnerabili dovuto all’assenza di qualsiasi garanzia e alle varie forme di violazione delle disposizioni normative che li tutelano;
– rischi per l’ambiente e la salute dei consumatori derivanti dall’utilizzo di sostanze pericolose nella fabbricazione di tali dispositivi.
Molti di questi effetti sono particolarmente gravi in regioni come l’Africa, dove un gran numero di consumatori dipende dal proprio smartphone in misura addirittura maggiore rispetto ai consumatori dell’Europa odell’America settentrionale. Lo smartphone rappresenta spesso l’unico modo per accedere a Internet ed è la principale fonte di accesso ai servizi bancari (il servizio bancario da dispositivi mobili M-Pesa utilizzato in Kenya ne è un noto esempio).
La presenza di malware o qualunque altra violazione della sicurezza eventualmente presente nei dispositivi contraffatti ha gravi conseguenze in quest’ambito. A causa del loro assemblaggio scadente e dell’utilizzo di componenti di scarsa qualità, i prodotti contraffatti contengono sostanze pericolose che sono vietate in molti paesi ai sensi della normativa RoHS (restrizione delle sostanze pericolose) o della legislazione nazionale equivalente. Ne derivano rischi sia per la salute e la sicurezza degli utenti che perl’ambiente.
Gli effetti non economici hanno evidentemente una considerevole importanza sociale e vanno tenuti in considerazione nell’analisidel fenomeno degli smartphone contraffatti.
“All’Euipo, attraverso relazioni e analisi stiamo tracciando un quadro di come la contraffazione e la pirateria influiscano sui settori economici chiave – spiega il direttore dell’Ufficio, Antonio Campinos – Si tratta della nostra prima relazione di questa serie che analizza un settore sia all’interno che all’esterno dell’Ue. La stima di una perdita di vendite legittime di smartphone pari al 12,9 % a livello globale nel 2015 può rappresentare un forte messaggio per i decisori politici e per coloro che lavorano per contrastare la contraffazione in tutto il mondo”.
Per il direttore dell’ufficio Sviluppo delle telecomunicazioni di Itu, Brahima Sanou. “la contraffazione pregiudica sia la crescita economica, sia la salute dei consumatori. Sono lieto di vedere che la nostra collaborazione con l’Euipo contribuisce ad aumentare la consapevolezza in merito alle conseguenze sociali ed economiche dell’utilizzo degli smartphone contraffatti. È nostro dovere agire per proteggere i consumatori”.