Negli ultimi anni abbiamo visto una crescita importante dei punti WIFi free in Italia, questo grazie ad iniziative, spesso territoriali, di Comuni, Province e Regioni, di singole iniziative private (bar, ristoranti, alberghi…), di grandi soggetti (ad esempio Poste, Ferrovie dello Stato, Società autostrade… ). Insomma non possiamo dire non esistano punti di accesso wifi free. In un recente lavoro di mappatura abbiamo individuato otre 28 mila hotspot sparsi su tutto il territorio nazionale raccolti in reti locali o nazionali (non si calcolano quindi ad esempio i singoli punti di accesso messi a disposizione dai singoli esercenti). Ognuna delle reti di accesso che li raccoglie ha le sue regole e modalità di accesso e, fra le varie iniziative che hanno cercato di federare le reti e i punti di accesso, la più consistente in termini di soggetti pubblici coinvolti è FreeItalia Wifi, oltre alle numerose iniziative private in tal senso. L’effetto verso il cittadino/turista è che, muovendosi sul territorio, per poter navigare attraverso le reti wifi free che incontra deve continuamente registrarsi e autenticarsi a reti diverse.
Tale frammentazione rende difficoltoso l’accesso e la diffusione di un servizio di connessione univoco e funzionale alle esigenze di turisti e residenti e non libera il potenziale di sviluppo di servizi di una rete interconnessa. Turismo e cultura rappresentano infatti settori chiave per far crescere l’uso del digitale ma in Italia la debolezza della domanda – legata anche a fattori culturali – incide inevitabilmente sullo sviluppo dell’offerta. Conseguenza: un serio handicap del nostro Paese rispetto al mercato internazionale. Nonostante il turismo rappresenti una fra le voci più importanti dell’e-commerce nazionale (pari al 27% del fatturato totale), il contributo del turismo online al mercato turistico totale rimane basso (33%, rispetto al 57% del Regno Unito, al 46% della Francia e al 41% della Germania.
Da qui l’impulso che lo scorso 26 luglio ha spinto Mise, Mibact e Agid a firmare un Protocollo di intesa per la diffusione di piattaforme intelligenti al servizio del turista sul territorio nazionale. L’intento principale consiste nella realizzazione di un grande progetto Paese per unificare le reti Wi-fi pubbliche e private già esistenti, oltre ad aumentare la dotazione infrastrutturale di punti di accesso Wi-fi free sul territorio ed in particolare nei luoghi della cultura e del turismo.
Il Progetto “Italia Wi-fi” – questa la denominazione scelta – sarà facilitato nella sua realizzazione dalla diffusione della banda ultralarga per collegare tutti i siti turistici e culturali e permetterà di creare una sola grande rete federata, alla quale turisti e cittadini potranno accedere attraverso una App, con una gestione centralizzata, che consentirà oltre a semplificare l’accesso dell’utente di avere una gestione unica degli accessi, che darà vita ad un sistema federato di raccolta dati, analisi, elaborazione e messa a disposizione tramite API per stimolare servizi pubblici e privati, informativi e dispositivi. Un sistema interoperabile in grado di garantire una gestione sicura dei dati.
Rete federata, perché la logica del progetto non è quella di costruire una nuova rete che sostituisca le esistenti, ma di definire una modalità unica di accesso – appunto attraverso la nuova app. Questa consentirà all’utente di registrarsi una sola volta (attraverso uno dei sistemi di autenticazione che verranno definiti, fra i quali SPID) e di potersi connettere, senza fornire ogni volta le credenziali, a tutte le reti locali che appartengono alla federazione.
La fase 1 è già in corso e prevediamo di partire con la sperimentazione della rete, con l’attivazione dei primi nuovi punti di accesso e delle prime reti federate, nei primi mesi del 2017, per poi sviluppare un piano di federazione delle reti presenti che ci consenta rapidamente di raggiungere numeri importanti. Ciò permetterà di liberare il potenziale della Fase 2 del progetto, con l’obiettivo di determinare le condizioni per uno sviluppo di nuovi servizi digitali per i turisti, migliorando quindi l’accoglienza e l’attrattività dell’Italia.
Il processo che si vuole innescare prevede l’integrazione della nuova app con le applicazioni già scaricate dall’utente in una sorta di meccanismo che funga da ponte (bridge) per l’attivazione di ulteriori prestazioni. Ciò potrà favorire un incrocio di variabili e di dati che consentirà di abilitare nuovi e più efficaci servizi a favore del cittadino/turista.
Lo sviluppo digitale dell’industria turistica italiana è centrale per competere a livello internazionale. Il Governo ne è consapevole e si sta muovendo in questa direzione a partire dall’eliminazione dell’attuale frammentazione delle reti, incentivando la nascita di un sistema federale gestito, non a livello di singola municipalità, ma da un soggetto aggregatore pubblico, fino alla creazione di partnership pubblico-private per stimolare la creazione di nuovi servizi al cittadino.
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