TURISMO 2.0

Italia.it nelle mani di Enit, scoppia il caso creditori

La gestione del portale del turismo passa all’ente dopo la messa in liquidazione della società del Mibact, Promuovitalia. Ma la strada sarà in salita: da risolvere i contenziosi con le aziende di contenuti (Unicity) e tecnologiche (Aci Italia). Il tutto senza avere a disposizione nemmeno un euro per rilanciarlo. Una gatta da pelare per il commissario Cristiano Radaelli

Pubblicato il 23 Set 2014

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Il portale Italia.it passa nelle mani di Enit. Da oggi l’ente guidato da Cristiano Radaelli, nelle vesti di commissario straordinario, gestirà il portale del turismo italiano. E lo farà in un momento molto delicato ovvero alla vigilia dell’apertura di Expo 2015 per cui Italia.it avrebbe svolto un ruolo di traino. Il passaggio è previsto dalla legge 106/2014, varata a luglio, con cui il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, prevede il potenziamento del portale e lo affida l’Enit, anche se non sono previste coperture finanziarie. Enit dovrà fare tutto da solo per garantire la continuità, l’evoluzione e il potenziamento del portale.

Inoltre il trasferimento avviene dopo che Promuovitalia, ente operativo del Mibact, cui era stato affidato il progetto, è stato messo in liquidazione e ha smesso di pagare i servizi redazionali del portale, gestiti dalla società Unicity con cui aveva stipulato un contratto nel 2012. Il commissario liquidatore, Antonio Venturini, ha inviato alla società una lettera avvisando della rescissione del contratto per “sopravvenuti motivi di pubblico interesse” e delle difficoltà a onorare i debiti. Si tratta, stando a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, di circa 240mila euro che Promuovitalia deve a Unicity.

Due anni in cui le performance del portale sono comunque migliorate. Stando ai numeri raccolti a giugno 2012 erano 195.201 sessioni aperte e 164.954 utenti che avevano consultato il sito; due anni dopo – agosto 2014 – le sessioni sono salite a quota 512.541 e gli utenti a 440.826.

Enit dovrà farsi carico di risolvere anche il problema del partner che si occupano della piattaforma tecnologica ovvero Aci Informatica. La in house di Aci è fuori contratto da diversi mesi e non ha firmato la convenzione per i servizi di housing, hosting, sicurezza e di manutenzione del portale.

Una storia travagliata quella di Italia.it nonché costosa: dal 2009 sono stati spesi per la realizzazione e gestione del portale 9 milioni e 425mila euro dei 10 milioni messi a bilancio fino al 2012, che si vanno ad aggiungere ai 45 milioni già spesi sullo strumento web al momento della sua nascita nel 2007.

La prima versione di italia.it lanciata nel 2007 riuscì a scatenare una vera e propria rivolta della rete: blogger, web design e publishing di giorno in giorno scovavano e segnalavano bug, errori e disservizi. Nacquero blog che monitoravano costantemente il caso come The Million Portal Bay e Scandalo Italiano; fu organizzato il Barcamp “rItalia” all’Università Bicocca, per discutere e confrontarsi sul tema della ri-progettazione del portale senza costi, sul modello collaborativo di Linux.

Insomma, dopo 11 mesi di contestazioni e la richiesta alla Corte dei Conti, il primo gennaio 2008, arrivò l’inevitabile chiusura del sito.

Il testimone passa a Michela Vittoria Brambilla, ministro del Turismo nell’ultimo governo Berlusconi che il 15 gennaio 2009 firma con ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta un protocollo d’intesa: verranno infusi 10 milioni di euro nella realizzazione del nuovo portale. È l’inizio di una nuova epoca: “il nostro sarà un portale emozionale” dichiaravano Berlusconi e Brambilla “l’obiettivo è quello di portare il turismo al 20% del Pil”. La Roadmap del progetto riporta ad un innovativo modello basato su informazione, promo-commercializzazione e partecipazione, capace di “superare il vecchio modello di promozione turistica pubblica che basa la comunicazione esclusivamente sulle informazioni generiche e spesso astratte relative alla destinazione (paesaggi, spiaggia, arte, patrimonio)”, diceva Brambilla. Un portale 2.0 con elementi di social network (possibilità di lasciare recensioni, valutazioni, aprire blog, partecipare a chat e forum), wiki, strumenti di tour planning, una web TV e servizi mobile

La versione beta viene lanciata il 15 luglio 2009 ma, anche questa volta, la risposta della rete è impietosa. La versione definitiva va online nel mese di dicembre dello stesso anno, ma il lungo iter verso l’annosa creazione del portale termina ufficialmente il 17 novembre 2010, giorno dell’esito del bando di gara per la gestione dei contenuti. Nell’ottica di implementare gli strumenti di promozione e rafforzare il “brand Italia”, vengono realizzati joinitaly.com, una community per “raccogliere e divulgare informazioni di interesse turistico riguardanti il territorio nazionale” e italyvisitsyou.com, il portale legato all’iniziativa Magic Italy Tour, il tour europeo in 18 tappe pensato per promuovere l’immagine dell’Italia all’estero. E arriviamo, dunque, al 2012 quando la gestione dei contenuti passa a Unicity tramite contratto da parte di Promuovitalia oggi rescisso.

Secondo Eurostat, l’Italia è fanalino di coda in Europa nel turismo che invece dovrebbe esseer un volano di crescita. Mentre l’Ungheria registra un incremento del 5%, la Slovacchia del 5,5%, la Bulgaria del 6,2%, la Gran Bretagna del 6,5%, la Lettonia del 7.3% e la Grecia un boom dell’11%, nell’ultimo anno il nostro Paese ha perso il 4.6% di turisti.

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