CYBERSECURITY

Italiani detective “fai da te”: volano le vendite dei software-spia

Acquistabili online per poche centinaia di euro, sono utilizzati soprattutto da aziende e professionisti per “rubare” segreti ai concorrenti. Ma c’è anche chi li usa anche per scoprire tradimenti o controllare i figli

Pubblicato il 19 Ago 2015

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E’ sempre più diffusa in Italia la platea delle persone che fanno uso di “software spia”, per smartphone o Pc, per controllare le mosse dei propri concorrenti sul lavoro, i propri dipendenti, o in famiglia per monitorare in tempo reale cosa fanno il partner o i figli. “Sono i fratelli piccoli di ‘Galileo‘, il programma diventato famoso dopo l’attacco alla Hacking Team – dice all’Agi Francesco Polimeni, esperto in sicurezza e sistemi di sorveglianza e responsabile di Polinet – Quelli in commercio sono in media assai meno sofisticati ma fanno molto bene il loro lavoro”.

“La diffusione on line dei codici sorgente – aggiunge – ha permesso a una miriade di piccole aziende di improvvisarsi produttrici e di inondare la rete di offerte, in qualche caso decisamente a buon mercato: su internet, con l’aiuto di un qualsiasi motore di ricerca, se ne possono trovare di ‘made in China’ a 2-300 euro anche se i più affidabili arrivano a quattro-cinque volte di più e il costo medio di un buon prodotto si attesta sui 700”.

Ma acquistato il programma nessuno mette a disposizione il servizio di installazione: “La legge, di fatto – spiega Polimeni – tollera la vendita di questi prodotti ma ne vieta espressamente, sanzionandolo con pene severe, l’utilizzo”. E se da una parte è da ridimensionare la possibilità di un’installazione “a distanza di questi software, che di fatto sarebbe possibile ma viene utilizzata prevalentemente dagli investigatori veri e propri, e non è diffusa a livello “amatoriale”, sul mercato la scelta è ampia: “Dipende dalle esigenze e dalle aspettative del cliente: chi vuole un monitoraggio completo del cellulare della vittima deve provvedere preliminarmente a quello che tecnicamente si chiama root, una procedura di sblocco che permette di bypassare tutte le restrizioni imposte dal sistema operativo e dunque di installare anche un software non certificato. A dirsi sembra complicato ma chiunque abbia una qualche dimestichezza con certi apparecchi può riuscirci con relativa facilità”.

Il funzionamento di questi programmi è semplice: con l’installazione “si apre una ‘porta’ sul telefono, si fa una modifica virtuale che permette l’installazione del software spia: a quel punto il cliente accede con le proprie credenziali a un sito internet dedicato ed è libero di monitorare sms, messaggi, chat, localizzazione satellitare, chiamate, registrazioni ambientali”.

La nuova frontiera, però, è rappresentata da un software che “sta per arrivare in commercio”, afferma Polimeni. Un programma che, trasmesso con un allegato via email, su un sito civetta o con una registrazione online, “permetterà di assumere in automatico il controllo da remoto di un computer. Avvertendo addirittura il ‘sorvegliante’ di quando lo spiato accende o spegne il suo apparecchio. Prezzo? Non meno di 2000/2500 euro”.

Tra i profili di chi acquista questi programmi ci sono per lo più “aziende che vogliono controllare propri dipendenti o spiare aziende rivali – afferma Polimeni – o professionisti di studi associati che vogliono sapere se il socio mira a fregarli. Ma tra i privati, le richieste maggiori sono di genitori che vogliono sapere che cosa fanno i propri figli, chi frequentano, se fanno uso di droghe o altre sostanze. E, naturalmente, mariti che vogliono controllare le mogli o viceversa: è il nuovo profilo iper tecnologico della gelosia, che in altri Paesi, penso ad esempio all’Inghilterra, sta assumendo proporzioni inquietanti. I rischi? Ce ne sono tanti. Fra gli altri, quello di bruciare dei soldi senza venire a capo di niente: il mito dell’e-commerce ha convinto tanti che on line si fanno affari straordinari, e così accade che si comprano prodotti scadenti che non mantengono le promesse”.

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