Un centro di eccellenza produttivo digitale che favorirà la digitalizzazione delle piccole e medie imprese, principale motore di crescita del Paese. Taglio del nastro, oggi a Torino, per la nuova Digital Factory di Italiaonline, dedicata allo sviluppo digitale delle Pmi. Delle 3,7 milioni di piccole e medie imprese italiane, infatti, un terzo non ho ancora alcuna presenza online e solo il 12% promuove le proprie attivita’ attraverso pubblicita’ su Internet. E’ proprio per rispondere a queste esigenze che nasce la Digital Factory.
Le imprese saranno supportate attraverso un approccio a 360 , a partire dalla creazione di una presenza online, passando dallo sviluppo di siti web ed e-commerce, sino alla gestione di campagne di comunicazione digitale. La Digital Factory, al contempo, creerà nuovi posti di lavoro qualificati, con competenze uniche e all’avanguardia nel panorama italiano, con l’obiettivo di raggiungere un organico di circa 70 persone nel biennio 2020/2021. Ad oggi sono già 41 i lavoratori inseriti: di questi, grazie alla collaborazione tra Italiaonline e la Regione Piemonte, 28 hanno avuto l’opportunità di partecipare a corsi di formazione specifica per acquisire le necessarie competenze digitali.
Italiaonline sarà così in grado di internalizzare, riportando in Italia, in particolare nel territorio piemontese, competenze e attività ad oggi realizzate all’estero da primarie multinazionali del settore. “Quello di oggi è un inizio – ha spiegato l’amministratore delegato di Italiaonline, Roberto Giacchi – abbiamo un progetto industriale diverso, nato anche grazie ai dipendenti, alle parti sociali e alle istituzioni che ci hanno accompagnato. Vogliamo attrarre talenti digitali in un territorio importante come il Piemonte, per aiutare Torino a tornare ad essere un polo tecnologico italiano”.
“Attraverso questo centro di eccellenza – ha aggiunto Giacchi – solo nel 2019, prevediamo di internalizzare e riportare in Italia la gestione di circa 200mila presenze online e lo sviluppo di 12mila siti web”. Per la prima volta dopo 20 anni, il gruppo non è più interessato da cassa integrazione. Per il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino “il merito di questa rinascita, dopo una situazione molto critica, è di chi ci ha creduto, dei lavoratori che non hanno mai mollato nei momenti difficili e hanno lottato sempre in maniera costruttiva”.