Venti ore di sciopero a partire da contro la chiusura della sede
romana di Italtel. Lo hanno deciso Fiom e Uilm dopo l’incontro di
ieri presso la Commissione Lavoro della Provincia di Roma tra i
rappresentanti sindacali e i vertici dell’azienda.
“Come già avvenuto durante l’incontro che si è tenuto presso
la Regione Lazio con gli assessori al Lavoro della Regione e del
Comune di Roma lo scorso venerdì 22 gennaio, nonostante le
segnalazioni ricevute circa le disdette dei contratti di affitto
degli stabili della sede di Spinaceto, le risposte dei
rappresentanti dell'azienda sono state evasive e preoccupanti
– spiega una nota sindacale -. L’azienda ha sostenuto di non
aver ancora preso una decisione sul futuro della sede di Roma, ed
ha dichiarato che il piano industriale di Italtel verrà illustrato
solo il 4 febbraio all’incontro previsto con il Ministero dello
Sviluppo economico”.
“È maturata, pertanto, la convinzione che la Italtel stia oramai
portando avanti da sola e inequivocabilmente il progetto di
chiudere la sede di Roma. Nei giorni scorsi negli uffici di
Spinaceto una ditta di trasloco ha già cominciato a lavorare per
lo sgombero”.
“Anche alla luce dei progetti che verranno intrapresi nei
prossimi mesi, come ad esempio “Roma Digitale”, del valore di
600 milioni di euro, è del tutto evidente che non si può pensare
di chiudere la sede di Roma.”
“Per convincere l’azienda a rinunciare al suo disegno e
ottenere garanzie e prospettive occupazionali, le Segreterie
territoriali di Fiom-Cgil e Uilm-Uil e la Rsu di Roma hanno deciso
di intensificare le iniziative di lotta. Per questo hanno
proclamato un pacchetto di 20 ore di sciopero a partire da domani
28 gennaio”.
“Per dare un segnale forte sia all’azienda sia all’azionista
Telecom Italia, che a causa delle sue decisioni sta pesantemente
contribuendo alla situazione di crisi occupazionale, i lavoratori
hanno deciso di rivolgere la loro protesta anche verso Telecom
Italia. A partire da lunedì si svolgeranno quindi dei presidi
presso le sue principali sedi di Roma”.
Il 4 febbraio, in concomitanza con il prossimo incontro tra azienda
e sindacati, si svolgerà un presidio davanti alla sede del Mse in
via Molise a partire dalle 14.30.