“L’azienda ha presentato una proposta che la delegazione sindacale ha giudicato del tutto insufficiente”. Così Roberta Turi, segretario nazionale Fiom Cgil, ha commentato la prima riunione del Tavolo convocato in Assolombarda tra il management di Italtel e i rappresentanti dei lavoratori per discutere del piano di riduzione dei costi dell’azienda e del futuro dei 160 esuberi che rimangono dalla ristrutturazione iniziata nel 2012.
La ripresa del confronto è stata possibile dopo che l’azienda aveva deciso di sospendere temporaneamente la disdetta unilaterale del contratto integrativo annunciata a fine dicembre.
“I presupposti per intraprendere una possibile trattativa sono la riduzione dell’entità dei risparmi che l’azienda vuole ottenere sul costo del lavoro – spiega Turi – la disponibilità solo temporanea a interventi su alcuni elementi della contrattazione integrativa, un progetto di riqualificazione e di ricollocazione interna certa per tutti coloro che sono in cassa integrazione. Domani è già previsto un nuovo incontro per proseguire il confronto – conclude – La Fiom ritiene che la soluzione alla vertenza sia ancora lontana, per questo è necessario intensificare le iniziative di mobilitazione dei lavoratori. Oggi è previsto uno sciopero di quattro ore che riguarderà tutti i siti con assemblee e presidi”.
Intanto le segreterie nazionali dei sindacati hanno inviato nei giorni scorsi due lettere con le richieste di incontro da una parte al Mise e al sottosegretario Antonello Giacomelli, e dall’altra al management di Unicredit, che è il principale azionista dell’azienda.
La trattativa si era interrotta all’inizio di gennaio sullo scoglio del contratto integrativo, dopo la decisione di prorogare per altri tre mesi la Cigs, con l’accordo raggiunto in dicembre al Mise. Il primo tavolo di trattativa con i sindacati in Assolombarda era durato soltanto pochi minuti: giusto il tempo per i sindacati di fare appello all’azienda affinché accettasse di tornare sui propri passi rispetto al contratto integrativo prima di riprendere il confronto, e per Italtel di chiedere tempo per formulare una nuova proposta che potesse consentire alla trattativa di ripartire.