EDITORIA

Iva E-book, Franceschini: “Italia capofila della svolta europea”

I ministri Ue della Cultura approvano la mozione italiana sul taglio dell’Iva al 4%: ora la palla passa all’Ecofin. Il titolare del Mibact: “Più vicino il mercato unico digitale”

Pubblicato il 26 Nov 2014

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“Assurdo tassare i libri elettronici quanto i videogame”. Esordisce così il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, in un’intervista rilasciata a La Stampa, al rientro dal Consiglio dei ministri della Cultura Ue dove ha ricevuto la garanzia che l’Ecofin parificherà l’Iva al 4% sugli e-book, accogliendo così la mozione dell’Italia.

“I ministri europei della cultura hanno sottoscritto un testo che tiene conto della differenza di trattamento che c’è tra libri di carta e e-book in materia fiscale – spiega Franceschini – E’ il riconoscimento che questa diversità di trattamento deve essere superata. Adesso saranno i ministri delle finanze europee potranno risolvere la stortura. È una questione di buon senso”.

Ora la questione sarà affrontata nell’ambito della revisione delle regole Ue sull’Iva sul tavolo della Commissione Juncker. “Presto le regole continentali cambieranno per riconoscere che un libro è un libro, al di là del supporto di lettura – sottolinea il ministro – Saranno i prossimi Ecofin a doversene occupare. Ma il traguardo è più vicino. L’approvazione all’unanimità da parte dei ministri della cultura parla chiaro”.

Sulla procedura di infrazione, il ministro rassicura. “Dimostreremo che non ci sono le condizioni perché l’Europa avvii la procedura- dice – L’Iva ridotta sugli e-book non è ancora legge, anche se esiste una maggioranza che la sostiene. Il Parlamento italiano deve completare l’iter. Per ora è stata approvata in commissione bilancio. Deve andare in aula alla Camera e al Senato. In Italia c’è un’intesa trasversale tra maggioranza e opposizione”.

Per Franceschini “è urgente promuovere la lettura come strumento per diffondere il sapere, incoraggiare la creatività, sostenere l’accesso alla cultura e la diversità culturale e sviluppare finalmente la piena consapevolezza dell’identità europea”

In questo senso la norma identifica il libro. “E’ difficile dire che se è su carta è un libro e se è su supporto elettronico non lo è. E se il trattamento fiscale vuole aiutare la lettura, vale al di là del supporto- evidenzia Franceschini – Germania, Francia e Spagna sono su una posizione avanzata spingeranno in questa direzione insieme a noi. La scelta dell’Italia si aggiunge a quella di Francia e Lussemburgo di modificare la propria legislazione nazionale”.

“Ci stiamo muovendo verso un più ampio accesso alla cultura e all’informazione – conclude il ministro – Andiamo verso la creazione di un mercato unico digitale che permetta ai cittadini Ue di accedere a contenuti audiovisivi attraverso i diversi supporti elettronici da qualsiasi luogo in Europa”.

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