“Andiamo avanti: siamo certi e fiduciosi dell’impegno del ministro Franceschini e dell’Italia in sede europea per la battaglia contro la discriminazione dell’iva degli ebook rispetto a quella dei libri di carta. La campagna #unlibroéunlibro non solo continua ma sarà rafforzata”.
Lo afferma in una nota Marco Polillo (nella foto), presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie), commentando le voci che negli ultimi giorni hanno evidenziato le difficoltà che sta incontrando la mediazione su questo tema in seno all’Unione europea. Da indiscrezioni di stampa sembra infatti che una decina di Stati dell’Ue resti convinta che un libro di carta e uno elettronico siano due oggetti diversi, quindi richiedono tassazioni differenti. Il tentativo di cucire il consenso unanime necessario per rivedere la rotta risulterebbe fallito, stando ai rumors, così da gennaio i volumi tradizionali saranno ancora assoggettabili all’Iva ridotta (4%), mentre sugli e-book graverà l’aliquota normale, che in Italia è del 22%. L’ultima chance poteva essere il Consiglio Cultura del 25 novembre, ma le speranze sembrerebbero ridotte al lumicino. Questa settimana la riunione del Coreper – il conclave dei rappresentanti dei governi che prepara i lavori dei ministri – è finita con un nulla di fatto. Italia e Francia hanno spinto per convincere i partner che «un libro è un libro, comunque lo si serva» ma sembra sia stato inutile. Per motivi vari – esigenze nazionali e questioni procedurali – Commissione, britannici, nordici e centroeuropei hanno detto «no» a Roma e Parigi, mentre i tedeschi hanno fatto tattica e non si sono pronunciati. Risultato: la bozza di conclusioni per il Consiglio Cultura con l’«invito» ai titolari di cattedra dell’Ecofin perchè equiparino letture digitali e cartacee non è stata accolta.
Ma Polillo non demorde. “Questa è una campagna di buonsenso – prosegue – Siamo a oltre 25mila interazioni: l’intero mondo del libro, dei lettori, degli autori, di cui ci siamo fatti portavoce, è davvero vicino al Governo e al ministro Franceschini in questa battaglia contro gli egoismi nazionali e contro una visione dell’Europa assolutamente burocratica. Insieme chiediamo di dire NO alla discriminazione dell’ebook e di riconoscere qualcosa che per noi è ovvio, ma non scontato: un libro è un libro, al di là del supporto di lettura”.
“Per questo – conclude Polillo – confidiamo, allo stesso tempo, che il consenso parlamentare sia di aiuto al Governo anche in sede nazionale e che il Parlamento italiano possa trovare una soluzione per la cultura del nostro paese. Noi, per la nostra parte, andiamo avanti con convinzione”. A questo proposito, proprio nei giorni scorsi un gruppo bipartisan di deputati aveva presentato un emendamento alla legge di stabilità in cui si proponeva proprio di inserire nella manovra l’abbassamento al 4% dell’Iva sugli ebook.