Fumata bianca al tavolo sulla vertenza Jabil. Dopo l’ultima giornata di trattative l’azienda ha annunciato il ritiro dei 190 licenziamenti.
“Jabil ha deciso di revocare i 190 licenziamenti dello stabilimento di Marcianise. In questi giorni abbiamo lavorato senza sosta per giungere al miglior accordo possibile per tutti, a cominciare dai lavoratori. Non è stato facile, ma alla fine abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati “, spiega via Facebook la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, alla fine di una lunga trattativa con azienda e sindacati.
“Con le misure ordinarie e straordinarie messe in campo dal mio ministero e dal Mise per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, i lavoratori di Jabil non solo riceveranno un sostegno al reddito con la cassa integrazione, ma saranno accompagnati in un percorso di ricollocazione verso altre aziende – evidenzia la ministra – Continuerò a seguire la questione, assicurandomi che venga garantita loro un’adeguata prospettiva occupazionale”.
Per la Fiom “oltre al ritiro dei licenziamenti, è di fondamentale importanza che l’accordo preveda che i lavoratori che saranno ricollocati presso altre aziende, conserveranno le stesse condizioni economiche e giuridiche maturate ad oggi presso Jabil.”
Anche per la Fim il ritiro dei licenziamenti non è “la soluzione definitiva alla vertenza la quale necessita in tempi rapidi di ulteriori momenti di confronto in sede ministeriale affinché si continui a lavorare insieme a Governo, Regione Campania e sindacato per garantire un futuro occupazionale ai circa 540 lavoratori del sito di Caserta”.
“Il negoziato – ricordano Raffaele Apetino segretario generale Fim Cisl Campania e Nicodemo Lanzetta, segretario generale Fim Cisl Caserta – è ripreso oggi dopo oltre 7 giorni di stop e con le lettere di licenziamento in atto”. I sindacati avevano respinto da subito la decisione della multinazionale americana.
“E’ stato importante – sottolineano i sindacalisti Fim – il supporto ricevuto dall’assessore Palmeri e dalla ministra Catalfo che si sono insieme a noi adoperate con l’azienda per evitare un dramma sociale di dimensioni inimmaginabili”.
“Come Fim Cisl – concludono – riteniamo che le soluzioni trovate siano state necessarie per la tutela dei lavoratori del sito di Caserta e che il percorso di ricollocazione verso altre aziende debba passare assolutamente attraverso opportunità di lavoro certe e stabili al fine di mettere in sicurezza i lavoratori e le loro famiglie”.