CRISI AZIENDALI

Jabil, Turi (Fiom Cgil): “Altri 440 licenziamenti in Campania”

La multinazionale dimezza anche la forza lavoro a Marcianise (Ce), ultimo presidio rimasto in Italia. Roberta Turi (Fiom Cgil): “Notizia gravissima, ulteriore colpo a un’industria strategica dell’Ict. Il Governo intervenga immediatamente”

Pubblicato il 29 Nov 2013

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“Ieri la direzione della Jabil, azienda multinazionale dell’elettronica, ha annunciato alle organizzazioni sindacali un piano di ristrutturazione aziendale che prevede 440 licenziamenti su un totale di 750 lavoratrici e lavoratori dello stabilimento di Marcianise (Caserta)”. Lo afferma in un comunicato Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom Cgil e responsabile del settore Ict.

“La notizia è gravissima, e la Fiom esprime la sua totale contrarietà al piano dell’azienda – continua Turi – La fabbrica di Marcianise è l’ultima unità produttiva della Jabil rimasta in Italia, che nel nostro paese ha come principale mercato di riferimento quello delle telecomunicazioni, oggi fortemente in crisi”.

Nokia Siemens, oggi Nokia solution Networks, ed Ericsson sono stati per anni i suoi principali clienti – prosegue la segretaria nazionale Fiom – Oggi queste aziende hanno ridotto le loro commesse e questo ha causato una situazione di crisi in Jabil. Due anni fa l’azienda decise di chiudere la fabbrica di Cassina de’ Pecchi e di licenziare tutti e 320 i lavoratori, che ancora oggi sono in presidio permanente ai cancelli dello stabilimento. Con questo annuncio viene inferto un ulteriore, durissimo colpo a un’industria strategica del settore Ict”.

Per il 12 dicembre il sindacato dei metalmeccanici della Cgil nell’Ict ha proclamato una giornata di sciopero con manifestazione davanti a palazzo Chigi.

“Proprio per difendere e rilanciare quello che rimane dell’information and comunication technology nel nostro paese, la Fiom ha proclamato per il 12 dicembre lo sciopero generale del settore con manifestazione davanti alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Sono necessari interventi concreti e immediati per salvaguardare tutta la filiera dell’Ict, si devono bloccare i licenziamenti per non disperdere saperi e competenze importanti e depauperare ulteriormente territori come quello di Caserta che si sta velocemente deindustrializzando”.

“C’è bisogno di una vera politica industriale per il settore – conclude Turi – Non c’è più tempo, il governo intervenga immediatamente”.

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