L‘iPhone come motore dell’economia statunitense. Lo riporta il New York Times citando il capo economista per gli Stati Uniti di JPMorgan, Michael Feroli. L’esperto afferma che, in seguito ad alcuni calcoli, le vendite di iPhone hanno rappresentato da un quarto ad un terzo di punto percentuale sull’incremento del prodotto interno lordo annuale degli Usa. Nonostante la quota, a primo impatto, possa sembrare di poco conto, viene “rivalutata” se si pensa che tale incremento deriva essenzialmente dalla vendita di un solo smartphone.
Un prodotto che tra l’altro sta andando a ruba: per l’ultimo modello, iPhone6, gli ordini superano l’offerta e gli effetti della corsa all’oggetto del desiderio si fanno sentire su tutta l’economia.
“L’iPhone è un effetto che si può misurare” afferma Feroli. “È un gadget piccolo ma costa molto e sembra che tutti lo vogliano”.
Il report rileva come l’iPhone abbia reso Apple la società con più alta capitalizzazione al mondo e soprattutto sottolinea che, essendo prodotto e assemblato fuori dal territorio Usa, riesce ad influenzare anche l’economia di altri paesi.
Se si controllano le statistiche anche di altri settori, come quello dell’abbigliamento, possiamo notare ancora di più come il device abbia un impatto sull’economia statunitense: il mese scorso ad esempio, le vendite di abbigliamento sono calate dell’1,2% diversamente da quelle dell’elettronica che sono salite del 3,4%.