IL CASO

Julian Assange spiato per anni nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra

Le rivelazioni di Repubblica.it: controllati anche tutti i visitatori, medici e avvocati compresi. Nel mirino anche una giornalista del quotidiano italiano. In Spagna aperta un’inchiesta sulla UC Global, azienda che aveva installato i sistemi di sicurezza negli uffici diplomatici di Quito in Uk

Pubblicato il 18 Nov 2019

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Julian Assange spiato per anni nell’ambasciata dell’Ecuador di Londra. Lo riporta Repubblica.it evidenziando che sarebbero state spiate in maniera sistematica anche tutte le persone che sono andate a fare visita al fondatore di Wikileaks, avvocati, medici e reporter.

Le conversazioni, secondo il quotidiano, sono state registrate, filmate e tutte le informazioni sono state trasmesse all’intelligence americana. “Le operazioni di spionaggio si sono spinte a livelli folli: addirittura le spie hanno pianificato di rubare il pannolino di un neonato che veniva portato in visita all’interno dell’ambasciata per poter prelevare le feci del bambino e stabilire con l’esame del Dna se fosse un figlio segreto di Julian Assange”, si legge nell’articolo di Stefania Maurizi che racconta la sua esperienza diretta di persona spiata.

“Chi scrive si è ritrovata non solo filmata e dossierata, ma con i cellulari smontati, presumibilmente alla ricerca del codice Imei che consente di identificare un telefono al fine di intercettarlo. Le spie hanno anche prelevato le nostre chiavette Usb, anche se al momento non è chiaro se siano riuscite a forzare la cifratura con cui avevamo protetto le informazioni salvate nelle memorie Usb all’interno del nostro zaino”.

“Anche gli incontri più inviolabili sono stati violati – si legge ancora – Le riprese video e audio a cui ha avuto accesso Repubblica mostrano un Julian Assange seminudo durante una visita medica, l’ambasciatore dell’Ecuador Carlos Abad Ortiz e il suo staff durante uno dei loro meeting diplomatici, due degli avvocati di Assange, Gareth Peirce e Aitor Martinez, che si rinchiudono nel bagno delle donne sperando di avere una conversazione riservata con il loro cliente”.

Il giudice José de la Mata dell’Alta Corte spagnola (Audiencia Nacional) ha aperto un’indagine contro l’azienda UC Global con sede a Jerez de la Frontera nel sud della Spagna, e ha perquisito e arrestato il suo boss, David Morales. Uc Global ‘ l’azienda che si è occupata della misure di sicurezza dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra.

Quando il 19 giugno del 2012 il fondatore di WikiLeaks si rifugiò nella piccola ambasciata di  Quito nel Regno Unito, gli uffici mancavano delle più basilari misure di protezione, tanto da non essere dotati neppure di telecamere. L’allora governo dell’Ecuador di Rafael Correa, che aveva dato asilo ad Assange, arruolò la UC Global, una piccola azienda di security fondata dall’ex militare spagnolo David Morales, che forniva servizi di scorta e protezione alla famiglia di Correa.

Il contratto per la sicurezza dell’ambasciata londinese che ospitava Julian Assange ha offerto a UC Global l’occasione di far prosperare il suo business, secondo quanto raccontano alcuni suoi ex dipendenti diventati testimoni nell’inchiesta del giudice dela Mata. Secondo gli ex lavoratori dell’azienda di security, Morales si mise al servizio dell’intelligence americana per spiare Julian Assange, tutti i giornalisti di WikiLeaks e chiunque entrasse nell’ambasciata.

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