L'ANALISI

Juniper: crescono le suite Rcs, ma gli sms tengono testa

Entro il 2017 la piattaforma Rich Communication Suite che consente file sharing, videochiamate e messaggistica sui dispositivi mobili genererà 83 miliardi di messaggi in tutto il mondo. Ma, soprattutto nei Paesi meno avanzati, resteranno dominanti i vecchi servizi come sms, instant messaging, e-mail e social messaging

Pubblicato il 18 Ott 2012

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La piattaforma Rich Communication Suite (Rcs), che punta a dare agli utenti in mobilità diverse opzioni come file sharing, videochiamate e messaggistica su qualsiasi dispositivo di qualunque rete, è destinata a crescere nei prossimi cinque anni ma, per riuscire veramente nel suo intento, dovrà essere in grado di raggiungere un pubblico sempre più ampio.

È quanto emerge da uno studio di Juniper Research, secondo il quale da qui al 2017 la messaggistica su mobile di Rcs genererà circa 83 miliardi di messaggi all’anno. Un dato che lascia intravedere un futuro in ascesa per la piattaforma in grado di consentire la gestione intelligente della rubrica e delle applicazioni del proprio dispositivo mobile, con il fine ultimo di condividere filmati o immagini durante una normale conversazione ed estendere i sistemi di messaggistica tradizionali alla chat e alla trasmissione dei file. Eppure, sempre secondo Juniper Research, questa cifra rappresenterà meno dell’1% del totale del traffico di messaggi nel 2017: il resto sarà costituito dai “vecchi” servizi come sms, instant messaging, e-mail e social messaging.

Gli studiosi ricordano che molti operatori in Europa occidentale e in altri Paesi con economie avanzate si sono impegnati a lanciare i servizi Rcs-e (enhanced) con il marchio Joyn. La Spagna è stata la prima a sperimentarli, ma già nel febbraio 2010 Telecom Italia e Wind avevano concluso con successo la prima sperimentazione tecnica sul Rich Communication Suite, dandone l’annuncio in occasione del Mobile World Congress di Barcellona.

Se però, entro il 2017, questi e altri analoghi servizi intendono raggiungere i numeri degli sms – avvertono gli analisti – devono ancora impegnarsi a superare diversi ostacoli in ambito industriale. Per esempio nei Paesi emergenti, anche tra cinque anni, molti abbonati ai servizi di telefonia mobile staranno ancora usando telefoni non smartphone, ovvero i telefonini più semplici sui quali, ovviamente, la piattaforma Rcs non può girare. Per questo, avverte Juniper Research, se gli operatori che vendono Rcs vogliono essere certi di fare buoni affari “devono poter raggiungere un pubblico più vasto”.

In generale, stima il centro studi, il traffico di messaggi su mobile è destinato a passare dai 14,7 trilioni del 2012 ai 28,2 trilioni del 2017, con il traffico di sms che resterà la fetta più consistente della torta.

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