Sessantasei nuovi partner per il Graphene Flagship Project, una delle più importanti iniziative di ricerca mai avviate dalla Commissione Ue. A dare l’annuncio dell’estensione del progetto, che di fatto con l’invito di 66 nuovi partner raddoppia in dimensioni, è la commissione Ue in una nota, pubblicando i risultati del bando di gare per un importo da 9 milioni di euro.
“Sebbene la maggior parte dei partner sia costituita da università e istituti di ricerca – si legge nel comunicato diffuso in concomitanza con la Settimana del grafene 2014 – è in aumento la quota delle imprese, soprattutto Pmi, a dimostrazione dell’interesse crescente degli attori economici per il grafene. Il partenariato comprende oggi oltre 140 organizzazioni di 23 paesi ed è interamente destinato a traslare il grafene e i relativi materiali stratificati dai laboratori accademici all’uso quotidiano”.
“L’Europa è leader della rivoluzione del grafene – afferma il commissario Ue per l’Agenda digitale, Neelie Kroes – Questo ‘materiale miracoloso’ ha il potenziale per migliorare radicalmente la nostra vita: promuove nuove tecnologie mediche, come le retine artificiali, e mezzi di trasporto più sostenibili muniti di batterie leggere e ultraefficienti. Quanto più sfruttiamo il potenziale del grafene, tanto meglio”.
I 66 nuovi partner provengono da 19 paesi, sei dei quali sono nuovi al consorzio: Bielorussia, Bulgaria, Estonia, Israele, Repubblica ceca e Ungheria. Con i suoi 16 nuovi partner, l’Italia ha ora il maggior numero di partner nel Graphene Flagship Project accanto alla Germania (23 ciascuno), seguita da Spagna (18), Regno Unito (17) e Francia (13).
“I 66 partner entranti – prosegue la nota – aggiungeranno nuove capacità al campo di applicazione scientifico e tecnologico dell’iniziativa faro. Più di un terzo dei nuovi partner sono imprese, soprattutto Pmi, a dimostrazione del crescente interesse degli operatori economici per il grafene. Il rapporto iniziale nel consorzio era del 20%”.
I 9 milioni di euro del bando di gara della fase di avviamento, pari a 54 milioni di euro (2014-2015), hanno attratto un totale di 218 proposte in rappresentanza di 738 organizzazioni di 37 paesi. “Le proposte ricevute – spiegano dalla Commissione Ue – sono state valutate sulla base della loro solidità, attuazione e impatto scientifici e tecnologici, e classificate da un gruppo internazionale di esperti di primo piano, per lo più eminenti professori provenienti da tutto il mondo. Ai fini del finanziamento sono state selezionate 21 proposte”.
“La risposta è stata eccezionale, il che dimostra il riconoscimento e la fiducia riposti nello sforzo dell’iniziativa faro in tutta Europa – commenta Jari Kinaret, professore di fisica presso la Chalmers University of Technology, in Svezia, e direttore del Graphene Flagship Project – La concorrenza è stata estremamente ardua. Sono grato per l’impegno dei candidati e dei quasi 60 esperti valutatori indipendenti che hanno partecipato a questo processo. Sono ammirato dell’elevata qualità delle proposte ricevute e attendo con interesse di collaborare con tutti i nuovi partner per realizzare gli obiettivi del Graphene Flagship Project”.
Il grafene è stato ottenuto e testato in Europa, valendo nel 2010 il premio Nobel per la fisica ad Andre Geim e a Konstantin Novoselov dell’Università di Manchester.
“Con il miliardo di euro investito nel Graphene Flagship Project – conclude il comunicato – l’Europa sarà in grado di trasformare la ricerca scientifica d’avanguardia in prodotti commercializzabili. Questa importante iniziativa pone l’Europa in prima linea nella corsa mondiale allo sviluppo di tecnologie al grafene”.
“Questo si aggiunge ai nostri sforzi senza precedenti per far sì che il grafene e i materiali affini escano dai laboratori per arrivare in azienda – afferma Andrea Ferrari, direttore del Cambridge Graphene Centre e presidente del consiglio d’amministrazione del Graphene Flagship Project – in modo che la posizione d’avanguardia mondiale dell’Europa nella scienza del grafene possa tradursi in tecnologia, creando una nuova industria del grafene, con vantaggi per l’Europa in termini di occupazione e competitività”.