La net neutrality è il pilastro della proposta di Neelie Kroes per il mercato unico delle Tlc: il commissario europeo all’Agenda digitale ha dichiarato al Parlamento Ue che intende, per la prima volta, dare forma di legge in Europa ai principi della neutralità della rete, che significa servizi trasparenti per i consumatori e garanzia di concorrenza e innovazione per tutte le imprese.
La net neutrality rientra nella visione di una “open Internet” in cui l’utente può usufruire di qualunque contenuto o servizio desideri su qualunque device di sua scelta. La Kroes propone per la prima volta una tutela legale della neutralità della rete per i consumatori di tutta l’Unione europea (oggi è così solo nei Paesi Bassi e in Slovenia).
“La mia proposta stabilirà nuovi diritti per ogni cittadino e nuovi obblighi per ogni internet provider”, ha indicato il commissario Ue. “Sarà una protezione per ogni ogni europeo, ogni device, ogni rete: una garanzia di accesso a tutto Internet e a un Internet aperto, senza blocchi o ostacoli da parte dei servizi concorrenti”.
Importante anche la trasparenza dei contratti del web, in particolare per quel che riguarda i servizi inclusi e la velocità di navigazione: “Prima di firmare un contratto su internet, dovete conoscere ogni dettaglio fondamentale”, ha aggiunto la Kroes. “Dopotutto se comprate un litro di latte non vi aspettate di trovarlo mezzo vuoto. Così con Internet: se il contratto dice che navigherete a 50 Megabit deve essere così”.
Nella visione della Kroes, queste disposizioni difendono i consumatori ma non danneggiano le aziende e le innovazioni, perché evitano atteggiamenti anti-concorrenziali senza introdurre alcun divieto per le aziende di fornire diversi pacchetti Internet – anzi, gli operatori possono senz’altro offrire diverse velocità di connessione e volumi di dati a prezzi diversi. Ma non possono bloccare servizi concorrenti. Oggi invece circa 100 milioni di europei subiscono restrizioni sull’utilizzo di servizi VoIP e di messaggistica come Skype o WhatsApp.
Gli operatori potranno dunque far pagare una tariffa premium a chi vuole servizi innovativi garantendo però un servizio base di buona qualità (“best efforts internet”). I clienti devono però poter cambiare provider senza incorrerre in impedimenti come costi eccessivi, affitto del modem e indirizzi email obbligati. Una pratica da abolire è anche, secondo la Kroes, il rinnovo automatico dei contratti.
Nel discorso tenuto oggi a Cio City, la Kroes è tornata anche su altri temi fondamentali per il mercato unico digitale europeo, come il bisogno di competenze digitali e la centralità delle reti ultra-veloci. “Il capitale umano di alta qualità è la chiave per la ripresa economica, non solo nel settore tecnologico”, ha detto la Kroes. “Ma non stiamo facendo abbastanza: l’Europa si troverà presto di fronte a un deficit di quasi un milione di lavoratori specializzati delle Ict. Occorre puntare sulla formazione e colmare il gender gap”.
L’Europa e le sue imprese avranno sempre più bisogno anche di connessioni veloci, su reti a banda ultralarga, le uniche che possano abilitare ogni tipo di servizio digitale innovativo. “Dovranno essere reti affidabili e pervasive”, ha detto la Kroes. “L’Europa è rimasta indietro: negli altri paesi, dagli Usa alla Corea del Sud al Giappone, la copertua è molto migliore. Per esempio nelle connessioni 4G questi tre paesi hanno complessivamente l’88% del mercato mondiale, mentre l’Europa ha solo il 6%”. Per il commissario Ue occorre spingere su concorrenza e scelta.
La Kroes ha concluso ricordando l’importanza di un mercato delle telecomunicazioni armonizzato e unificato a livello europeo: questo vuol dire non solo abolire i costi del roaming, ma anche avere reti e regole che non conoscono differenze e barriere da una nazione all’altra.