Un adulto su quattro in Europa non ha mai usato Internet. Spesso si tratta proprio di quelle persone che da Internet trarrebbero i maggiori benefici, vincendo la propria esclusione dalla società. Accade agli anziani, ai poveri, ai meno istruiti, che online potrebbero trovare strumenti per studiare, lavorare, accedere a servizi utili. E accade anche alle donne.
“Il mio sogno è portare tutta l’Europa nel mondo digitale. Una sfida difficile, visto che un europeo su quattro non conosce Internet”, ha dichiarato Neelie Kroes, vice presidente della Commissione europea, responsabile per l’Agenda Digitale, al lancio della Get online week. “Eppure con Internet oggi possiamo fare tutto: comprare, socializzare, leggere le notizie, accedere a servizi pubblici, cercare lavoro”.
Proprio riguardo al lavoro, la Kroes pensa che nel futuro il 90% degli impieghi e dei mestieri richiederà di saper usare Internet. Meglio prepararsi. “Perciò un evento come la Get online week va salutato con piacere: è una dimostrazione pratica di come possiamo aiutare a portare ogni cittadino online”, ha affermato la Kroes. “Ed è significativo programmare questo evento in concomitanza con la Festa internazionale della donna. Perché qui esiste un vero problema: non ci sono abbastanza ragazze che intraprendono le carriere dell’Ict. Peccato, visto che si tratta di lavori fondamentali per il futuro della nostra economia e società”.
Come attrarre le donne verso l’Ict? Innanzitutto, risponde la Kroes, bisogna mostrar loro che l’Ict dà più possibilità di realizzazione alle donne, per esempio permettendo loro di studiare da casa. L’Ict aiuta le donne anche a esprimere la propria voce: ci sono tanti siti che parlano alle donne, come Mumsnet o Pinterest. E man mano che un numero maggiore di donne entrerà da protagonista nel mondo digitale aumenteranno i servizi su misura per il pubblico femminile.
Occorre anche agire a livello di sistema scolastico, per portare le donne verso l’Ict. “A scuola quasi tutte le ragazze sono interessate all’Ict”, secondo il commissario Ue. “Ma non scelgono queste materie all’università, ed è lì che l’Ict diventa un campo per quasi soli uomini”.
Anche i modelli di riferimento sono importanti. Bisogna che le ragazze incontrino donne che credono nell’Ict e che hanno delle carriere soddisfacenti in questo settore. Le donne che già sono entusiaste dell’Ict devono passare parola e la Kroes si dice pronta a “fare la sua parte”. “Voglio dichiarare ufficialmente che la tecnologia non è un mondo per soli uomini. Che dobbiamo mettere insieme la rivoluzione dell’Ict con la rivoluzione delle pari opportunità. Che la crescita esponenziale dell’Ict non dovrebbe essere governata solo dalla legge di Moore, ma da una legge che si chiama ‘avere più donne nell’Ict’. Se condividete queste idee, unitevi al movimento delle digital women”.
Portare tutta l’Europa nell’era digitale è un obiettivo strettamente connesso con l’inclusione digitale nel senso più ampio: trovare un lavoro per i giovani, colmare il divario tra le generazioni, incoraggiare gli anziani a svolgere una vita attiva, promuovere la partecipazione civile. Per la Kroes chi – paesi, istituzioni, individui – sta lavorando in questa direzione è un vero eroe digitale, e tra questi eroi non devono mancare le donne.