Kroes: “Più regole per Internet. Il Web entri nell’agenda del G20”

Il commissario Ue per l’Agenda Digitale: servono regole del gioco valide per tutti a livello globale. Le aziende si assumano le loro responsabilità, altrimenti sono pronta a intervenire

Pubblicato il 25 Mag 2011

Neelie Kroes, commissario europeo responsabile dell'Agenda
Digitale, insiste sulla necessità di una maggiore regolamentazione
della galassia internet, come chiesto ieri dal presidente francese
Nicolas Sarkozy nel corso del suo intervento al Forum eG8 di
Parigi. Kroes auspica poi l'inserimento del capitolo Internet
da parte dei capi di Stato, non solo a livello di G8, ma anche a
livello di G20.

"In alcuni casi – ha detto la Kroes – servono assolutamente
delle regole del gioco, soprattutto per quanto riguarda i problemi
mondiali", come internet. Per la Kroes, "non basta fare
le nostre piccole regole su scala europea", anche se
l'Europa ha un "mercato unico digitale e le sue cose da
dire" sulla questione della regolazione del web.

"Bisogna regolare le pratiche in modo efficace e bisogna
convincere l'insieme delle parti coinvolte", ha tagliato
corto la responsabile Ue, aggiungendo: "Non bisogna fare le
cose al posto del settore industriale, ma accompagnare il movimento
ed ascoltare ciò che hanno da dire".

"È chiaro che se non si assumono le loro responsabilità,
sono capace di intervenire e pronta a farlo", ha aggiunto, con
un non velato riferimento ai big del web come Facebook, Google,
Twitter ecc.

L'obiettivo della Kroes è quello di inserire Internet
nell'agenda dei capi di Stato, non solo del G8 ma anche del
G20, per fare del web un argomento integrale dell'agenda
politica globale. Per il commissario Ue, la Rete è una questione
cruciale, intorno alla quale bisogna ragionare in maniera globale
per stabilire regole valide per tutti, al di là dei confini
nazionali degli stati.

L'auspicio della Kroes è la nascita di un mercato digitale
unico in Europa, frutto della cooperazione dei diversi governi ed
enti regolatori per la stesura di regole globali per Internet.
"A volte ho paura che i governi non si rendano conto
completamente del fatto che le cose stanno cambiando tantissimo e
in maniera rapidissima – ha detto Kroes – Il rischio è perdere di
vista il cambiamento nel mondo reale".

Anche il tema degli investimenti sulle nuove reti sbarca
all'E-G8. Lo ha rilanciato, scrive Bloomberg, il ceo di France
Telecom Stephane Richard: "Noi non siamo i nemici di Google –
ha detto -. Ma gli over the top devono capire che se non riusciamo
a trovare una soluzione per sostenere i costi delle nuove reti
sarà anche a loro svantaggio". Anche perché, dice Richard,
"senza le nostre reti non ci sarebbe né Google né Apple né
Facebook".

L'aumento vertiginoso della domanda di video, musica e giochi
sulle reti mobili ha portato Vodafone, France Telecom e Telefonica
a chiedere un piano che costringa anche i content provider a fare
la loro parte nello sviluppo dei network: "È un tema che va
risolto collettivamente – dice Paolo Pescatore analista di Ccs
Insight: "Il progressivo bombardamento di contenuti sulle reti
mobili rende sempre più evidente che esiste un chiaro squilibrio
nella distribuzione di revenue nell'intero
ecosistema".

"In effetti siamo dipendenti gli uni dagli altri, telco e over
the top" ha detto Larry Page ceo di Google aggiungendo che
però potrebbero essere nuove tecnologie, più che strumenti
regolatori, a trovare una soluzione: "Credo che nessuno in
questa platea del G8 voglia che la crescita di Internet rischi di
venir rallentata dall'azione di un governo".

"Non vogliamo danneggiare nessuna industria" avverte
però Sarkozy: "Ma ci vogliono un minimo di regole: gli Stati
investono in infrastrutture tecnologiche che forniscono il
trasporto a servizi e contenuti che circolano nel Web" (lo
Stato francese possiede il 27% di France Telecom, come pure lo
stato tedesco possiede il 32% di Deutsche Telekom).

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