La Russia sollecita nuove misure per la sicurezza del cyberspazio e si dice pronta a “mettere in stand by il web” in caso di “azioni distruttive” che riguardino il settore.
È quanto emerso dalla riunione del Consiglio di sicurezza della Federazione russa presieduta dal presidente Vladimir Putin sulla possibilità di isolare l’Internet russo dal resto del mondo in caso di “minacce alla sicurezza nazionale”, con i funzionari del ministero delle Comunicazioni che hanno riferito i risultati delle prove effettuate a luglio sulla stabilità di internet sul territorio. Ne è scaturita una posizione in apparenza più “morbida” rispetto alle voci che, negli ultimi giorni, annunciavano severe restrizioni all’uso della Rete, ma che comunque prospetta ricadute sulla Rete in caso di aggressione alla Russia e da alcuni viene letta come una minaccia alla libertà di espressione sul web.
Al termine della riunione il ministro delle Comunicazioni Nikolai Nikiforov, ha riferito che il Cremlino non intende porre nessuna limitazione di accesso a Internet, né controlli totali del web, ma ha aggiunto che alla Russia “servono misure aggiuntive di sicurezza per il cyberspazio” ed è pronta a “mettere in stand by il web russo” in caso di “azioni distruttive” che riguardino il settore.
Putin, che nei giorni scorsi aveva definito Internet un “progetto della Cia”, stamani aveva usato toni più accomodanti, sostenendo di non avere intenzione di imbavagliare la Rete. Ha tuttavia puntato il dito contro “certi Stati che usano il proprio ruolo dominante sul web per scopi economici e politici”.
Annunciata dalla stampa, la tematica aveva sollevato polemiche e preoccupazioni per una nuova stretta delle autorità sul web. Il quotidiano Vedomosti aveva ipotizzato che il Cremlino si preparasse a varare misure per staccare il segmento russo di Internet dalla rete globale. ”Vorrei sottolineare che non solo non ci saranno limiti ingiustificati, ma che non li stiamo neppure prendendo in considerazione” ha assicurato oggi Putin.
La Russia ha introdotto, ultimamente, leggi che rafforzano il controllo su internet: giganti del web come Google, Facebook e Twitter dovranno avere i loro sever sul territorio della Federazione, pena la loro chiusura; i blogger con più di 3.000 visitatori dovranno registrarsi come una testata giornalistica, mentre chi ritwitta informazioni ”offensive” rischia il carcere fino a cinque anni; i siti internet ritenuti ”estremisti” possono essere oscurati senza l’ordine di un giudice, su decisione dell’agenzia governativa preposta.