LA NUOVA TV

L’arrivo del quad play

L’accordo Tim-Sky apre le porte a un nuovo modo di fare tv ma anche telefonia. E allora aspettiamoci presto contratti unici, linea fissa e mobile, con forti componenti flat

Pubblicato il 24 Apr 2015

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Si può non essere d’accordo con l’enfasi delle presentazioni ufficiali (“primo esempio di quadruple play in Italia”), ma l’accordo fra Telecom e Sky per la trasmissione sui cavi telefonici dei contenuti dell’operatore satellitare rappresenta certamente una novità per entrambe le aziende. E anche per l’Italia, pur se non è una novità la trasmissione della tv sul web: si pensi a Infinity di Mediaset, alla Tv di Fastweb, a Chili, alla stessa Timvision di Telecom. A volte, però, è la massa a fare la differenza e questo è il caso. Sky sul satellite sta stretta: la via del cavo è obbligata se vuole aumentare la platea degli abbonati e far rendere costi crescenti di acquisizione dei diritti.

Telecom ha un problema a suo modo simile. Deve trovare nuove fonti di ricavi, in particolare dopo la scelta di spingere sugli investimenti in broadband, a cominciare dall’Fttc senza ignorare, almeno in via di principio, l’Ftth. Ha certamente pesato il pressing del governo che preme per la cablatura ottica del Paese, ma anche la convinzione che stavolta la domanda di ultrabroadband potrebbe esserci. Le prime reazioni dei clienti alle offerte Fttc sembrano confermarlo.
L’accordo con Sky evidenzia altre svolte di Telecom. Innanzitutto, la progressiva sostituzione del brand commerciale a favore di Tim per le linee fisse. Sarà sempre più così. France Telecom è diventata Orange a tutti gli effetti. Telecom ha imboccato la stessa via, optando per Tim.

Un’altra strada, stavolta verso il disuso, è la distribuzione di contenuti propri. A differenza di BT che si è comprata i diritti del calcio inglese, Patuano e Recchi hanno accantonato i sogni di gloria di Alice TV: Telecom (Tim, scusate) non sarà una media company, ma una telco che userà i contenuti altrui per valorizzare il proprio ruolo di trasportatore (intelligente) di dati, in particolare video. L’intesa con Sky è un inizio. Mediaset e Netflix (e magari Vivendi) sono le prossime, inevitabili, tappe. È questione di intese commerciali, non di scelte strategiche.

I contenuti, soprattutto video, vorremo vederli quando, dove e con qualunque device vogliamo. Magari a spezzoni. E allora, aspettiamoci presto contratti unici, linea fissa e mobile, con forti componenti flat. Il vero quad-play pieno non c’è ancora. Ma è dietro l’angolo.

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