Capire che cosa guida la scelta dei clienti è fondamentale per qualsiasi organizzazione che ricerchi il successo. Tuttavia, analizzare i dati alla ricerca di indizi non è più sufficiente per creare un quadro valido: a vincere nei prossimi anni saranno le aziende capaci di trovare un modo per costruire dei ponti che interconnettono la miriade di informazioni che gli individui generano, ogni secondo, tutti i giorni. E’ questo il nuovo livello di conoscenza del cliente che si svilupperà dall’anno prossimo e che viene definito “Consumer Hyperawareness” da F5 Networks, che ha pubblicato la lista dei top trend per il 2015. Questo quadro completo delle singole esigenze e desideri degli individui consente alle aziende di personalizzare i prodotti, i servizi e le infrastrutture di supporto per andare loro incontro con precisione finora inimmaginabile.
L’anno prossimo cambierà anche il modo di concepire l’e-commerce (F5 parla di “scomparsa della e di e-commerce”). Nell’era delle app e della generazione mobile, le transazioni digitali stanno diventando la norma piuttosto che l’eccezione in buona parte dei mercati più maturi. Nel mondo del business sono già la maggioranza. Non lo chiameremo più e-commerce: sarà commerce a tutti gli effetti.
Ancora: i programmi di fidelizzazione, progettati per consentire a un’organizzazione di accrescere il legame con i singoli clienti, basati sulle card plastificate, sono un concetto del 20esimo secolo ormai superato. Con l’emergere di cloud interconnessi, le organizzazioni sanno (e vogliono sapere) sempre più sui loro clienti e i clienti, a loro volta, interagiscono con più organizzazioni rispetto al passato. Per questo F5 pensa che i programmi di loyalty saranno sostituiti da “alleanze di loyality”, con schemi di premiazione dei clienti che permetteranno di ottenere maggiori benefici sia ai clienti che alle aziende.
Altro mega-trend per il 2015: Il denaro non è più quello che conosciamo e il tasso di cambio potrebbe diventare un ricordo perché i consumatori online si rivolgono sempre più a valute online sfruttandone la velocità e la convenienza. La collisione tra valute reali e digitali sarà uno degli avvenimenti salienti dei prossimi anni. La valuta sarà democratizzata con la proliferazione di meccanismi monetari non nazionali che potrebbero essere al di là del controllo dei governi e delle istituzioni finanziarie.
Attenzione però perché F5 prevede anche che “Il furto di identità diventerà virale”: la proliferazione degli accessi a Internet e la crescita esponenziale dei servizi di shopping e di intrattenimento online porta sempre più persone a condividere regolarmente i dati con più organizzazioni. Con il moltiplicarsi di applicazioni e siti web, il controllo si è frammentato e i dati di identità sono più a rischio che mai.
Per F5 il 2015 sarà anche l’anno della svolta nei servizi al pubblico: l’abbassamento della soglia di privacy pubblica prepara il terreno a servizi più completi e su misura forniti online. Inoltre, la banda larga sarà sempre più considerata come un diritto universale: sempre più attività quotidiane si spostano verso l’online e ciò significa che l’importanza della connettività a banda larga crescerà in modo direttamente proporzionale al ritmo con cui aziende e governi delocalizzeranno i servizi esistenti e creeranno nuovi brand nel cloud.
A proposito di cloud, “Non tutti i cloud sono uguali”, nota F5: l’attenzione si sposta dall’adozione del cloud verso l’ottimizzazione. “Per anni, il settore It si è focalizzato sull’idea di spingere le aziende a spostare la loro tecnologia nel cloud – sostituendo, e in molti casi replicando, i data center fisici esistenti con un equivalente cloud-based. Tuttavia, non è stata posta la stessa attenzione all’efficienza, lasciando alcune aziende con fatture per le spese operative elevate e addirittura più elevate del Capex che stavano cercando di eliminare”, si legge nel report. “Nel prossimo anno assisteremo a un crescente interesse per l’ottimizzazione cloud con tecnologie, come quelle per la gestione del traffico, che assumeranno un ruolo importante nella razionalizzazione dell’utilizzo del cloud. Le aziende che sapranno ottenere il giusto equilibrio saranno quelle che ottimizzeranno i budget It e l’esperienza utente”.
Questo processo in realtà è già in atto. Utilizzando questo approccio, F5 ha aiutato Samsung a ridurre l’utilizzo del cloud del 50-60%, tagliando i costi Opex e riducendo 1.500 istanze server a 600.