REGIONI

L’Emilia Romagna mette al bando la carta: l’84% documenti è in digitale

L’attività dell’assemblea legislativa regionale è ormai quasi completamente dematerializzata. Il risparmio per il 2015 sarà di 273mila euro: stampate 700mila pagine in meno rispetto a un anno fa

Pubblicato il 04 Nov 2015

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L’assemblea legislativa regionale dell’Emilia Romagna dice stop alla carta: tra giugno e settembre sono stati dematerializzati l’84,24% dei documenti prodotti e l’81,11% della fascicolazione, per un risparmi complessivo nell’intero 2015 di 273mila euro. Nell specifico, il risparmio annuale sui costi di stampa sarà di circa 123mila euro rispetto al 2013, grazie al fatto che verranno utilizzati 700mila fogni di carta in meno. Ammonta poi a 151mila euro il risparmio sulle spese per il ciclo di vita degli archivi. L’obiettivo per il 2016 è di arrivare al 100% di dematerializzazione dei documenti, come prescritto dal decreto in materia della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Tra giugno e settembre non si è utilizzata carta per le conciliazioni del Corecom fra utenti e aziende di telefonia, servizi internet e pay tv, per le istanze degli istituti di Garanzia (Garante dei minori, Garante dei detenuti, Difensore civico), per i fascicoli dei progetti di legge, per le richieste di accesso agli atti dei consiglieri regionali e per i registri delle delibere, dei Durc, delle fatture (da aprile elettroniche) e dei documenti interni.

“La semplificazione, la razionalizzazione della spesa e il sempre miglior utilizzo delle risorse rappresentano uno dei nostri obiettivi principali – afferma Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa – una maggiore efficacia che in questo caso si riflette sia sulle procedure interne sia sui servizi forniti direttamente ai cittadini, dalla tutela dei diritti attraverso la difesa civica e l’azione degli istituti di garanzia alle conciliazioni svolte dal Corecom”.

Per quanto riguarda le operazioni di stampa, il risparmio maggiore si è avuto nei costi di gestione delle stampanti: da quasi 500 dispositivi presenti nei vari uffici si è passati a 49 stampanti centralizzate per piano, con una spesa che è scesa da 149.000 a 54.000 euro. I nuovi strumenti dispongono poi di un sistema di risparmio energetico che ha ridotto la spesa per l’energia elettrica da quasi 24mila euro a poco più di duemila. Il tutto per una spesa complessiva del sistema di stampa che è passata dai 196.400 euro del 2013 a una stima di 73.500 euro per il 2015.

Una serie di risparmi che si inseriscono in un quadro più ampio di trasformazione della spesa per le dotazioni tecnologiche e informatiche dell’Assemblea legislativa: il processo di rinnovamento e ottimizzazione avviato nel 2012, e che terminerà nel 2019, porterà a un risparmio annuo complessivo di 385mila euro. Inoltre, 65 computer, 50 monitor, oltre 35 scanner e 20 tablet non più necessari saranno donati a scuole, enti pubblici o associazioni con un bando che verrà aperto a fine anno.

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