AUTOMOTIVE

L’endorsement di Obama alle auto senza pilota: “Salvano vite”

La discesa in campo del presidente Usa apre ufficialmente le porte al decollo dell’industria. E pionieri come Google e Tesla trovano nella Casa Bianca un importante alleato

Pubblicato il 21 Set 2016

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Barack Obama scommette sulle auto senza guidatore. Assicurando norme stringenti a tutela della sicurezza, il presidente americano afferma: ”hanno il potenziale di salvare migliaia di vite umane”. La discesa in campo di Obama apre ufficialmente le porte al decollo dell’industria, con colossi come Google e Tesla, fra i pionieri del settore, che trovano così nel governo statunitense un importante alleato. Le auto senza guidatore e semiautonome sono già sulle strade, costringendo le autorita’ a prendere una posizione e adeguare le regole vigenti con l’evoluzione della tecnologia. Ai successi iniziali si sono contrapposte di recente le difficoltà di Tesla con i primi incidenti mentre le vetture procedevano in modalità “autopilot”.

Gli incidenti mortali in Florida e Cina a bordo di auto Tesla hanno ri-alimentato il dibattito su come procedere. Ma senza dubbio la nuova tecnologia riscuote successo e soprattutto interesse. L’amministrazione risponde alla nuova tendenza pubblicando le attese linee guida, in cui delinea i 15 standard di sicurezza da rispettare nel design e nello sviluppo, chiede agli stati di adottare normative coerenti e chiarisce come le regole esistenti possano adattarsi alla nuova realtà.

Per schierarsi a sostegno del settore Obama sceglie un editoriale sul Pittsburgh Post-Gazette. Pittsburgh è la città scelta da Uber per testare le sue auto senza guidatore e la città che, spiega Obama, ha sfruttato “l’innovazione per ridefinirsi come centro per la tecnologia, la sanità e l’istruzione”.

Nel tracciare i lati positivi della tecnologia delle auto autonome, che ”come ogni nuova tecnologia ha il potenziale di creare nuovi posti di lavoro e renderne altri obsoleti”, Obama assicura il proprio impegno alla sicurezza degli americani e alla loro formazione per far sì tutti siano anche preparati ”ai posti di lavoro di domani”.

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