Il Parlamento europeo vuole dividere Google in due per spezzare il suo predominio sul mercato della ricerca su Internet. Si tratta di uno dei più audaci assalti al colosso hitech americano finora condotto dall’Europarlamento che ha preso la forma di una risoluzione che propone per tutte le aziende della web search la separazione delle attività di ricerca da ogni altra attività commerciale. In questo modo sarebbero risolte le questioni antitrust sollevate dal dominio di Google sul mercato della ricerca Internet in Europa.
Una bozza della mozione vista dal Financial Times sostiene che la separazione dei motori di ricerca da altri servizi commerciali andrebbe considerata come possibile soluzione al predominio di mercato; non si cita direttamente Google ma è chiaro che il target della proposta è innanzitutto Mountain View. La risoluzione ha l’appoggio dei due principali schieramenti politici del Parlamento europeo, il Partito Popolare europeo e i Socialisti.
Google non ha per ora commentato, ma la stampa americana, Forbes in testa, è molto sarcastica verso questo assalto dell’Europa contro un’azienda a stelle e strisce e fa notare che il Parlamento europeo non ha alcun potere di dividere in due un’azienda e che tale potere è se mai della Commissione europea. L’Europarlamento ha però una crescente influenza sulla Commissione e la Commissione, come noto, indaga da cinque anni sul dominio di Google nella ricerca online e sulle possibili ripercussioni per la concorrenza di mercato. Margrethe Vestager, la nuova commissaria europea alla concorrenza, ha per ora adottato una posizione cauta, indicando che ascolterà il punto di vista di Google e dei vari competitor prima di decidere come portare avanti l’indagine antitrust che vede coinvolta l’azienda americana.
“La separazione delle due attività non può essere esclusa”, afferma Andreas Schwab, europarlamentare tedesco che è fra i sostenitori della mozione per la separazione del motore di ricerca.”Le posizioni dominanti non sono mai una cosa buona per il mercato”, continua Schwab. “Ci sono strumenti che la Commissione può usare”. Ramon Tremosa, europarlamentare spagnolo che sponsorizza la mozione, ha detto che è necessario considerare la separazione della ricerca Internet dalle altre attività come soluzione di lungo termine.
Ma per Forbes ordinare a Google e a qualunque motore di ricerca di staccarsi dalle sue altre attività commerciali equivarrebbe a uccidere queste aziende, perché il loro modello di business si basa sulla vendita di pubblicità, che finanzia l’attività della search.
Il testo finale della risoluzione del Parlamento europeo sarà concordato nel corso di questa settimana, in vista del voto atteso per il 27 novembre. Schwab ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che la risoluzione sarà con tutta probabilità adottata.
Qualunque sia l’esito, si tratta per Google di un acuirsi delle pressioni che già gravano sull’azienda americana, sotto attacco in Europa su più fronti, dalle questioni di privacy alla cosiddetta elusione fiscale.
“La mozione indica che qualcosa per Google dovrà cambiare”, sottolinea Gary Reback, avvocato americano che ha presentato diverse cause da parte di aziende che si sono mosse contro Google e il suo dominio nella ricerca. “Il Parlamento non impone certo alcun obbligo sulla Commissione europea, ma la Commissione dovrà ascoltare le sue istanze”.