Contro le frodi informatiche, i trafugamenti di dati sensibili via internet e per intensificare la lotta al cybercrime la Commissione europea ha presentato oggi il nuovo centro europeo per sicurezza su dati e informazioni digitali, l’EC3 o European Cybercrime Centre, che avrà sede presso il quartier generale dell’Europol a L’Aia.
“Il Centro – spiega il commissario europeo agli Affari interni, Cecilia Malmstroem – servirà a proteggere la sicurezza di cittadini e imprese sulle nuove tecnologie e sulle reti informatiche e di telecomunicazioni”. Secondo il direttore dell’EC3, Troels Oerting “garantire la sicurezza sulle tecnologie digitali sarà uno dei maggiori compiti che bisognerà assicurare in questo decennio”.
L’apertura del Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica (EC3) segna un notevole cambiamento rispetto al modo in cui l’Ue ha affrontato la criminalità informatica fino ad oggi. Innanzitutto, l’approccio dell’EC3 sarà più lungimirante e inclusivo. Verranno riunite competenze ed informazioni, verrà fornito sostegno alle indagini penali e verranno promosse soluzioni a livello dell’Ue.
L’EC3 si concentrerà sulle attività illegali online compiute dalla criminalità organizzata, in particolare gli attacchi diretti contro l’e-banking e altre attività finanziarie online, lo sfruttamento sessuale dei minori online e i reati che colpiscono i sistemi di informazione e delle infrastrutture critiche dell’UE.
Il Centro, inoltre, contribuirà a promuovere la ricerca e lo sviluppo, ad assicurare lo sviluppo di capacità da parte delle autorità incaricate dell’applicazione della legge, dei giudici e dei pubblici ministeri e a effettuare valutazioni delle minacce, compresi analisi delle tendenze, previsioni e allarmi rapidi. Per smantellare un numero maggiore di reti criminali informatiche e perseguire più indiziati, l’EC3 dovrà raccogliere e trattare dati relativi alla criminalità informatica e fungere da help desk per le unità di contrasto dei paesi dell’UE. Il Centro offrirà sostegno operativo ai paesi dell’UE (ad esempio contro le intrusioni, la frode, l’abuso sessuale di minori online, ecc.) e fornirà competenze tecniche, analitiche e forensi di alto livello nelle indagini congiunte dell’UE.
Secondo un recente sondaggio Eurobarometro, i cittadini europei sono molto preoccupati per la sicurezza informatica: l’ 89% degli utenti Internet evita di diffondere dati personali online mentre il 12% è già stato vittima di frodi online.