General Electric vuole portare più IT nella ricerca farmaceutica e
nell’assistenza sanitaria, con l’obiettivo ultimo di garantire
cure a più persone e a costi inferiori. Questa la filosofia dietro
l’istituzione del nuovo fondo di investimento "Ge
Healthymagination fund", parte della più vasta iniziativa
Healthymagination, del valore di 6 miliardi di dollari.
Il fondo investirà a livello globale, cercando aziende che
sviluppano soluzioni It per l’healthcare innovative e in linea
con gli obiettivi stategici di Healthymagination. Verranno
sostenute anche le società del settore sanitario che mettono a
punto servizi e modelli di business originali. Il fondo individua
tre macro-aree di investimento.
La prima è la diagnostica in tutte le sue declinazioni,
dall’imaging all’assistenza domestica, passando per il
monitoraggio da remoto dei pazienti, la diagnostica molecolare, i
nuovi agenti di imaging e tutte le tecnologie più innovative per
la diagnosi delle malattie. La seconda è l’Information
technology applicata all’healthcare, dalle cartelle cliniche
elettroniche ai sistemi informativi per la sanità fino ai servizi
dati a valore aggiunto. Infine, le scienze della vita: comprendono
strumenti per la ricerca e lo sviluppo nella biofarmaceutica e
nelle cellule staminali e tecnologie per la produzione di
biofarmaci e vaccini.
"La creazione del Ge Healthymagination fund conferma il nostro
impegno per una sanità innovativa e accessibile a tutti”,
dichiara il presidente e Ceo di Ge, Jeffrey Immelt.
"Investiremo nello sviluppo di aziende con tecnologie o
modelli di business promettenti che hanno il potenziale di cambiare
il futuro della sanità. Pensiamo a processi più intelligenti e
tecnologie che aumentano l’accesso alla sanità, riducono il
costo dei servizi e ne migliorano la qualità. Il fondo ci dà
l’opportunità di lavorare con società emergenti, che potranno
usufruire del nostro patrimonio tecnologico e della nostra presenza
globale”. Non solo soldi, dunque: le aziende finanziate dal fondo
Ge beneficeranno anche dell’opportunità di collaborare, dice
Immelt, “con un leader globale delle tecnologie per
l’healthcare”.