avanzati. Sono le poco confortanti posizioni acquisite
dall’Italia nella “Connectivity Scorecard”, classifica
annuale commissionata da Nokia Siemens Networks, che misura il
livello di connettività delle nazioni in base alle
infrastrutture e all’utilizzo di tecnologie da parte di
cittadini, imprese e apparato statale. La classifica 2010 vede
l’Italia scivolare di tre posizioni rispetto al 2009. In testa
la Svezia seguita da Stati Uniti e Norvegia, mentre confermano un
buon piazzamento anche gli altri paesi del Nord Europa. Dopo
l’Italia si posizionano Ungheria, Polonia e Grecia.
Se l’adozione di tecnologie per la telefonia può dirsi
massiccia, l'Italia registra risultati meno incoraggianti per
la penetrazione di banda larga. Tra i cittadini si riscontra un
uso particolarmente basso di internet banking, e-commerce e, a
sorpresa, nell’utilizzo degli sms. Nelle aziende risultano
bassi, invece, l’adozione di computer, gli investimenti e la
ricerca in Ict, mentre va meglio sui fronti banda larga e
telefonia. Nel settore pubblico si segnala, invece, il dato
positivo relativo all’esistenza di servizi di e-government.
“La ricerca evidenzia ancora una volta l’importanza della
connettività quale fattore chiave per la crescita economica –
sostiene Giuseppe Donagemma, responsabile della divisione Europa
per Nokia Siemens Networks -. Il gap che registra l’Italia deve
spingere ad un’azione congiunta di tutto il sistema, che non
tralasci anche una decisa azione di alfabetizzazione digitale”.
In Italia, secondo dati europei, “il 58% della popolazione non
ha mai usato Internet”, ricorda Donagemma. “Queste persone
rappresentano un alto potenziale, ma per sfruttarlo servono
infrastrutture e alfabetizzazione”.