L’Italia regina degli e-meter

Livio Gallo (Enel): “Obiettivo leadership anche sulle reti del futuro. Ma tutti gli operatori devono unire le forze se non vogliamo farci superare da Usa e Asia”

Pubblicato il 07 Giu 2010

Che l’Ict possa dare allo sviluppo delle reti elettriche
intelligenti un contributo determinante è un concetto intuitivo.
Ma per dare un’idea concreta di quanto l’Ict giocherà un ruolo
di primo piano in questo settore sarà utile capire cosa stanno
facendo le network company. Fra queste c’è Ericsson. “La Smart
Grid è una rete aperta, dove coesistono flussi di energia e flussi
di informazioni per incrementare l’efficienza del sistema. Una
rete in cui la componente ICT è fondamentale”, spiega
Angelo Giannattasio, Direttore Practice Area Green
Ict & Sustainability di Ericsson South East Europe.

Giannattasio, quale sarà il ruolo che avete pensato per la
vostra azienda nel contesto delle smart grids?

Ericsson può fornire un contributo importante, grazie alla
capacità di progettare, costruire, integrare e gestire
infrastrutture a elevato contenuto tecnologico, in grado di servire
in maniera capillare e su larga scala milioni di utenti
contemporaneamente. Questo si traduce non solo in un portafoglio di
soluzioni affidabili e innovative, ma anche in un’offerta che
permette di contenere i costi di supervisione, esercizio e
manutenzione della rete.

Cosa si può fare in concreto?
Ci sono soluzioni Ict che consentono di raggiungere un elevatissimo
grado di automazione nella rilevazione delle anomalie di una rete
complessa, nella diagnosi e nell’adozione delle necessarie misure
correttive, come le piattaforme di Network Monitoring e Network
Troubleshooting, adottate nella collaborazione con alcuni operatori
del mercato elettrico italiano e straniero. Impegno confermato di
recente, anche con l’acquisizione di Pride, società
specializzata in soluzioni e servizi per l’Information
Technology, con cui Ericsson ha accelerato la propria evoluzione
verso il mercato del software e dei servizi: questo per sostenere
operatori e imprese verso l’innovazione e nello sviluppo di
servizi a valore aggiunto per la comunità.

In quali campi Ericsson è già operativa in
Italia?

Intanto, per rimuovere uno degli ostacoli principali all’ingresso
nel mercato di soggetti di dimensioni più piccole, l’azienda ha
sviluppato un’offerta di servizi che rendono disponibili in
hosting capacità hardware e software. Con questa offerta è
Ericsson a creare e acquisire le infrastrutture IT, mentre il
cliente paga in maniera proporzionale all’utilizzo di queste
risorse (Software as a Service ed Hardware as a Service). La
società dispone anche di centri avanzati di supervisione della
rete, come quello di Roma già attivo h24 per conto di alcuni
gestori elettrici di piccole e medie dimensioni, che possono così
sostenere l’evoluzione delle loro reti in ottica Smart Grid.

Iniziative con le utility?
Ericsson ha fornito ad Acea una soluzione avanzata di servizi
Advanced Metering Management per il telecontrollo di contatori
elettrici: grazie a questa piattaforma l’operatore ha ottenuto
una netta riduzione dei costi operativi eliminando la rilevazione
manuale, e ha salvaguardato il fatturato attraverso il sistema di
accertamento, unito a una fatturazione precisa e puntuale. Sono
stati anche abilitati servizi avanzati, che hanno aperto la strada
all’utilizzo di applicazioni di tipo smart-grid. Al tempo stesso
i cittadini hanno beneficiato di un notevole incremento della
qualità del servizio, grazie alla lettura automatizzata dei
consumi, che permette di evitare errori nelle bollette, alla
velocizzazione delle procedure di gestione dei guasti, alla
possibilità di effettuare modifiche del proprio profilo cliente da
remoto e in breve tempo, alla varietà di opzioni tariffarie e di
pagamento”.

Ci sono “case history” all’estero che diano un’idea
delle nuove prospettive del settore?

Un nostro caso di successo è la collaborazione in Spagna con
Endesa, uno dei maggiori gruppi elettrici al mondo.

E in cosa consiste il progetto?
Il contratto di “Managed Services” prevede che Ericsson sia
responsabile della gestione della rete di telecomunicazioni di
Endesa in Spagna per tutto ciò che riguarda la sua evoluzione,
implementazione, installazione, manutenzione e field operations.
Ericsson ha contribuito a ottimizzare, aggiornare ed espandere la
rete di telecomunicazioni di Endesa grazie all’introduzione di
tecnologie avanzate e all’ottimizzazione dei processi. E anche
grazie a questo Endesa ha potuto migliorare la qualità dei
servizi, incrementare l’efficienza operativa e la sicurezza e
contenere i costi connessi alla gestione della propria rete. Tutto
ciò ha permesso all’utility di concentrarsi sul proprio core
business, migliorare la propria competitività ed espandersi
ulteriormente a livello globale”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati