Sviluppare la Telemedicina nelle nazioni nord africane che si affacciano sul Mediterraneo (principalmente Tunisia, Marocco, Egitto), con l’obiettivo di una più capillare ed efficiente diffusione del servizio sanitario sul territorio. E’ questo l’obiettivo del progetto EMedMed di Occam (l’Osservatorio per la Comunicazione Culturale e Audiovisiva), che sarà realizzato, come partner tecnologico, dal gruppo fiorentino Dedalus. L’iniziativa sarà parte integrante della XV Infopoverty World Conference, che si terrà il 9 e 10 aprile a New York, presso la sede delle Nazioni Unite, presentata oggi in una conferenza stampa a Milano. La vocazione di Infopoverty affonda le proprie radici nella lotta alla povertà tramite l’impiego delle nuove tecnologie dell’Information Technology e delle Telecomunicazioni.
Il tema principale di questa XV edizione sarà proprio quello della “Sanità Globale”, che parte dall’ambiente ed attraverso la sicurezza alimentare arriva fino alle moderne applicazioni sanitarie che fanno largo uso delle nuove tecnologie. In questo contesto si colloca EMedMed di Occam, un progetto che sviluppa la Telemedicina e che sposa la “Piattaforma” di interoperabilità progettata e realizzata da Dedalus, vero cuore pulsante di tutto il sistema, per l’integrazione e la comunicazione tra le funzioni e gli apparati di ausilio di una realtà sanitaria di grandi dimensioni. Questo modello consente ad una più ampia fascia della popolazione il diritto alla cura esattamente come se il territorio e la casa del paziente fossero un ospedale virtuale.
Grazie alla Telemedicina tutti i dati acquisiti sul campo (cartelle cliniche, immagini ad alta definizione, anagrafica pazienti, analisi del sangue, dati grafici in genere), possono viaggiare sulla rete e integrati agli apparati elettromedicali utilizzati negli ospedali o i centro assistenza sul territorio (che possono andare dallo screening all’assistenza del malato cronico), con il preciso obiettivo di assistere il paziente nel conforto della propria abitazione. In questo modo si ottimizzano le preziose e generalmente insufficienti risorse dell’ospedale, spostando verso il territorio i suoi servizi sanitari. La chiave di successo del progetto si basa anche su un “servizio di formazione e assistenza medica in mobilità”, efficace ed economicamente sostenibile, attraverso la formazione di figure mediche e paramediche in ciascun paese.
“Con questa prestigiosa collaborazione – ha spiegato Luigi De Vecchis, direttore scientifico del progetto EMedMed – il Gruppo Dedalus sarà partner di un progetto di rilevanza internazionale nell’ambito dell’Unione dei Paesi del Mediterraneo, un traguardo davvero prestigioso e un importante passo nel mondo della sanità sostenibile. La tecnologia deve rivestire un ruolo fondamentale nel miglioramento delle condizioni di vita delle persone, a maggior ragione per le popolazioni disagiate: per questo abbiamo investito nello sviluppo di questo progetto, un sistema accessibile e di facile utilizzo, che cambia le regole del gioco e porta l’assistenza sanitaria dove serve. La fase iniziale del progetto è ambiziosa – ha concluso – ma alla portata del progetto stesso grazie alle conoscenze di Occam, ma anche alle approfondite esperienze progettuali che Dedalus ha del mondo della sanità”.
Il progetto esecutivo potrà essere completamente realizzato a partire dalla formazione e dalle esperienze in campo, in un periodo di due anni a seguito dei quali, in modo indipendente ed a valle del progetto iniziale di sperimentazione, ogni paese potrà sviluppare ed estendere a tutta la popolazione il servizio di Telemedicina sperimentato. Il compito di Dedalus sarà quello di assistere la struttura sanitaria e di fornire tecnologia e servizi tecnologici di ausilio al personale amministrativo ed a quello medico-scientifico di operare in piena autonomia.