Per la prima volta una società che commercia utilizzando criptovalute e basandosi sulla tecnologia della blockchain ottiene una vera e propria licenza bancaria: accade in Svizzera, dove l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) ha concesso un’autorizzazione bancaria e una di commercio di valori mobiliari a due fornitori di servizi finanziari che utilizzano la blockchain. Si tratta di Seba Crypto e Sygnum, entrambe con headquarter a Zurigo, entrambe attive nell’offerta di prodotti a clienti istituzionali e professionali.
In Svizzera sono già attive molte società attive nel campo della blockchain, grazie anche a una legislazione particolarmente favorevole e attenta alle esigenze di questi nuovi soggetti.
Motivando la propria decisione la Finma sottolinea anche che è impegnata a contrastare sistematicamente il riciclaggio di denaro nel campo della blockchain, riconoscendo contemporaneamente settore il potenziale innovativo di questa tecnologia, che proprio per questo non può e non deve sottrarsi al quadro regolamentare.
Finma specifica inoltre che tecnicamente gli istituti aderenti possono in teoria inviare criptovalute o altri token solo a wallet esterni dei loro clienti, già identificati, e solo da questi accettare criptovalute o token, mentre non è possibile operare con clienti di altri istituti ricevendo o inviando token.
Questa disposizione, prosegue la Finma, si applicherà fino a quando nel sistema dei pagamenti in questione non potranno essere trasmesse in modo attendibile informazioni sul mittente o sul destinatario: una prassi applicata senza eccezioni che l’autorità federale definisce come tra le più stringenti al mondo.
In tema di criptovalute la Finma si era guadagnata la ribalta nei mesi scorsi dopo che Facebook aveva annunciato di voler puntare su Ginevra come sede dell’associazione che gestirà Libra, la moneta virtuale del social network fondato da Mark Zuckerberg.