Il governo cinese ha avviato l’implementazione di nuove regole che richiedono alle banche commerciali attive nel paese di acquistare attrezzature IT “sicure e controllabili”: mossa che crea un potenziale scrontro tra Pechino e i suoi principali partner commerciali, Usa e Ue.
Le autorità e le aziende di Stati Uniti e Unione europea hanno infatti già espresso le loro preoccupazioni in merito alla normativa messa a punto dalla China banking regulatory commission (Cbrc) e dal Ministero cinese dell’Industria e dell’Information Technology perché costringe i fornitori dell’It delle banche a condurre le loro attività di ricerca e sviluppo in Cina e anche a rivelare i loro codici sorgente alla Cbrc.
Le banche cinesi, che hanno dovuto sottoporre i loro piani per l’attuazione della normativa entro il 15 marzo, dovranno cominciare a usare attrezzature It che rispondono ai nuovi requisiti entro il 1 aprile, anche se hanno quattro anni di tempo per assicurarsi che il 75% dei loro prodotti It siano “sicuri e controllabili”. Questo dà qualche margine di speranza alle aziende tecnologiche straniere di poter negoziare un allentamento della normativa e ridurne l’impatto.
“Queste linee guida sono appena state create e i dettagli sull’implementazione non sono definiti; c’è spazio per discutere e cambiare”, fa notare una fonte del mondo bancario sul Financial Times.
“Potrebbe essere un modo per escludere i fornitori stranieri di It ma non credo che la Cina si spingerà a tanto”, dice un avvocato che lavora con le multinazionali attive in Cina. “Pechino sa che potrebbe incorrere in violazioni delle norme dell’Organizzazione mondiale del commercio“.
Altri analisti fanno notare che l’adozione forzata di attrezzature It cinesi potrebbe mettere a repentaglio la stabilità delle reti informatiche delle banche in Cina.
Le regole sulle atttrezzature It “sicure e controllabili” fanno parte di una delle due nuove leggi su cui il governo cinese sta lavorando e che hanno un impatto per le aziende occidentali. L’altra, la legge cinese anti-terrorismo, vorrebbe obbligare tutte le aziende delle Tlc e di Internet a garantire a Pechino accesso ai loro sistemi di cifratura – una norma che ha già suscitato le proteste del presidente americano Barack Obama: “Abbiamo messo in chiaro che è un punto che dovranno cambiare se vogliono fare affari con gli Stati Uniti”, ha detto Obama riferendosi ai negoziati col presidente cinese Xi Jinping.
Le lobby delle aziende telco, It e del web hanno già chiesto sia all’amministrazione Obama che alla Commissione europea di sollevare la questione relativa alle nuove regole che Pechino sta varando nelle trattative commerciali con la Cina, nel sospetto che tali regole, presentate come strumento necessario per proteggere la sicurezza nazionale, siano in realtà solo un modo per favorire le aziende hitech cinesi.