La Cina potrebbe essere pronta a mandare uomini sulla Luna nel 2026. Lo rivela un’intervista di Long Lehao, personaggio di spicco nella progettazione dei razzi Long March, rilasciata lo scorso 10 dicembre all’emittente televisiva CCTV durante una trasmissione andata in onda per celebrare il lancio numero 400 del vettore cinese.
Long ha rivelato che un razzo alimentato a kerosene e ossigeno liquido potrebbe essere usato per portare astronauti cinesi sulla Luna prima del 2030. Le sue dichiarazioni seguono quelle rilasciate il 12 novembre da Ye Peijian, tra i massimi responsabili del programma lunare cinese, e la notizia arrivata lo scorso marzo che l’agenzia spaziale cinese sta lavorando a due tipi di razzo talmente potenti da trasportare sul nostro satellite naturale una missione umana. Questo vettore, denominato Long March 9, sarebbe alto 93 metri, largo 10 metri e con una massa di lancio di 4.140 tonnellate.
Grazie ai suoi 4 razzi da 5 metri di diametro da 500 tonnellate di spinta alimentati a kerosene ed ossigeno per il primo stadio e ad un motore ad ossigeno e idrogeno liquidi da 220 tonnellate di spinta per il secondo stadio, questo vettore sarebbe capace di portare un carico pari a 140 tonnellate nella bassa orbita terreste o 50 tonnellate nella traiettoria di inserzione lunare. E da qui manovrare per atterrare sulla Luna. A questo proposito, si sa che la China Academy of Space Technology (Cast), una sussidiaria della China Aerospace Science and Technology Corporation (Casc), committente primario per i settori spazio e difesa direttamente controllato dal governo cinese, sta studiando un lander lunare con la Xiamen University School of Aeronautics and Astronautics July 1.
Lo stesso Long Lehao lo scorso giugno ha presentato un’architettura per portare una missione composta da due astronauti per 6 ore sulla superficie lunare. Tale missione è denominata Long March 5 “Dengyue” (“allunaggio”). La Cina ha già testato una capsula per missioni oltre la bassa orbita terrestre e ha anche lanciato un progetto congiunto per sviluppare una Stazione di Ricerca Lunare Internazionale insieme alla Russia che sarò gestita all’inizio da remoto, ma mira a creare le condizioni per ospitare umani nel corso del prossimo decennio. Nonostante l’abbondanza di indizi, La Cina non ha mai formalmente approvato una missione di allunaggio.
Le dichiarazioni di Long vanno anche inquadrate nella battaglia mediatica sulla supremazia per lo spazio con gli Usa, alle prese con i ritardi della missione Artemis, il programma con il quale la Nasa ha come obiettivo riportare gli umani sulla Luna e, successivamente, portarli per la prima volta su Marte. Artemis punta all’allunaggio per il 2024, ma secondo gli ultimi documenti rilasciati dall’ente spaziale americano, il programma rischia di essere rimandato al 2025 o anche alla metà del 2026. E i cinesi allora potrebbero giocare sul fattore sorpresa.