Via libera definitivo del Senato, in terza lettura, al ddl di delega al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Il provvedimento è stato approvato con 145 voti a favore, 97 contrari e nessun astenuto. La riforma della PA diventa così legge, le prossime tappe sono, dopo la firma del Capo dello Stato, la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma soprattutto si apre la fase di attuazione. Essendo una legge delega la messa a punto dei decreti legislativi rappresenta un capitolo cardine.
Tra questi, la digitalizzazione: l’articolo 1, conferisce una delega al Governo con la finalità di garantire il diritto di accesso dei cittadini e delle imprese ai dati e ai servizi di loro interesse in modalità digitale. Il provvedimento norma la “carta della cittadinanza digitale“, con il governo delegato a definire il livello minimo di qualità dei servizi online. A guidare la svolta digitale ci penserà un dirigente ad hoc, il manager alla transizione digitale che dovrà essere scelto in ogni ente. Vengono inoltre introdotte le cosiddette micro-bollette si potranno pagare anche con il credito telefonico e diventa obbligatorio il wi-fi negli uffici pubblici: dalle scuole alle biblioteche, fino agli sportelli aperti al pubblico. E dopo la chiusura degli uffici le reti wifi diventano hotspot al servizio dei cittadini.
“Un altro tassello: approvata la riforma PA #lavoltabuona un abbraccio agli amici gufi”, ha scritto in un tweet il Premier Matteo Renzi. A favore della delega hanno votato Ap e Pd. Si sono detti contrari al ddl M5s, Fi, Ln, Cri, Sel, Gal ed Ala.
Per le deleghe, il Governo ha fatto subito sapere di voler procedere in tempi brevi. E se la pubblicazione in Gazzetta avverrà presto, si punta a presentare il primo pacchetto di decreti attuativi già al primo Cdm dopo la pausa estiva.