La crisi giapponese spinge il biz dei cellulari usati

Prende il volo il telefonino “refurbished”. Nel 2010 venduti nel mondo 5,2 milioni di apparecchi rigenerati, ma la quota potrebbe presto salire a un quinto dei nuovi smartphone. Campione del settore la società Usa Recellular

Pubblicato il 22 Mar 2011

La ReCellular, società nata nel 1991 da una felice intuizione di
Charles Newman, imprenditore del Michigan con il pallino
dell'usato, continua a crescere. Da anni attiva nel settore dei
cellulari "refurbished", rigenerati, che raccoglieva e
rivendeva prima tramite enti di beneficienza e negozi e adesso
attraverso il proprio sito Usell.com, l’anno scorso ha chiuso
l’esercizio con un fatturato di 66 milioni di dollari. Il Ceo
Stephen Mannig prevede un incremento dei profitti del 50%.

Non si tratta solo di compravendita. Recellular acquista qualsiasi
apparecchio, assumendosi i costi della riparazione (riguarda in
media i tre quarti dei cellulari comprati) e, nel caso non sia
possibile il recupero, quelli di frantumazione, operando così una
vera e propria azione di riciclo. La salvaguardia dell’ambiente
è infatti tra i guiding beliefs della società, e non è un affare
da poco. Partner di riferimento della Recellular per lo smaltimento
è la Sims Recycling Solution, la cui struttura è capace di
recuperare da una tonnellata di cellulari 2 chili d’argento, 220
grammi d’oro, e 85 grammi di palladio, per il valore in media di
un dollaro a telefonino.

Nel 2010 sono stati rivenduti ben 5,2 milioni di apparecchi, di cui
un 60% negli Stati Uniti e il restante 40% tra Asia, Africa,
America Latina e Europa dell’Est. E si stima che, nel giro di
pochi anni, con la crisi economica e i continui avanzamenti nel
campo degli smartphone, la quota di usato possa salire ad un quinto
rispetto alle vendite totali di cellulari. Dati che hanno
incoraggiato molte società all’investimento: Brightpoint,
specializzata in servizi logistici per le Tlc, ha recentemente
acquisito per 76 milioni di dollari la Touchstone Wireless Repair &
Logistics, società di riparazione di cellulari. Sempre più siti
si occupano dell'acquisto e della rivendita di cellulari usati,
così come fa la catena di negozi Best Buy che arriva così a
raccogliere anche il pubblico poco pratico dell’online.
Il mercato orientale è in prima linea per le riparazioni (secondo
i dati Recellular, un 15% sono svolte in sede, il resto viene
spedito in Vietnam o in Cina); ma molte aziende cinesi,
approfittando del boom registrato dalla telefonia, hanno cominciato
a vendere usato d’eccezione a prezzi stracciati: addirittura per
15-20 dollari.

Intanto la recente tragedia giapponese potrebbe pesare non poco a
favore dei rivenditori di cellulari usati. Il Giappone ha sempre
sostenuto un ruolo fondamentale nel mercato delle componenti per
telefoni e pc, essendo il primo produttore al mondo di silicio e
ospitando numerose aziende operanti nel settore. Il razionamento
dell’energia elettrica ha provocato la chiusura temporanea della
gran parte degli stabilimenti, laddove il terremoto o lo tsunami
non hanno causato ingenti danni: per esempio, la sede giapponese
della Texas Instruments, importante fornitore di microchip, non
potrà riprendere la normale produzione prima di settembre. Gli
analisti prevedono a breve forti rialzi dei prezzi dei fattori
produttivi, che si abbatteranno sul costo dei cellulari.

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