Apple, Google, Microsoft e altri giganti della Silicon Valley hanno acquisito un peso tale che “sono diventati una sorta di nuove nazioni e abbiamo bisogno di confrontarci con essi”. E quindi c’è bisogno di un “ambasciatore digitale” fra le strade della California hi-tech. Ne è convinto il ministro degli Esteri danese Anders Samuelsen che ha rivelato l’intenzione del suo governo di nominare un diplomatico 2.0, da mantenere presso il cuore pulsante dell’innovazione Usa.
Sarebbe un’iniziativa senza precedenti al mondo, ma ha un fondamento preciso. Come spiega lo stesso Samuelsen, citato dal giornale online The Local Dk, le grandi aziende americane della tecnologia hanno creato ricchezze di gran lunga superiori rispetto ad alcuni Paesi con cui la Danimarca ha rapporti basati sulla diplomazia tradizionale.
Da qui l’idea di un ambasciatore presso la Silicon Valley, che nelle intenzioni dell’esecutivo danese si dovrà mettere al lavoro per avere relazioni migliori con le grandi aziende americane della tecnologia. Queste aziende “influenzano la Danimarca come fanno interi Paesi”, spiega il ministro in un’intervista al quotidiano Politiken. Il valore di mercato di Google o Apple è “talmente grande che se queste aziende fossero nazioni – aggiunge Samuelsen – mancherebbe davvero poco per farle entrare nel G20”.
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